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Marta Bettega
Le opere di Marta Bettega sono curiose e inquietanti perchè attingono a un patrimonio di immagini che si riferisce alla nostra preistoria recente, le foto private e familiari degli anni ’60
Comunicato stampa
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Le opere di Marta Bettega sono curiose e inquietanti perchè attingono a un patrimonio di immagini che si riferisce alla nostra preistoria recente, le foto private e familiari degli anni '60.
Troppo vecchie dunque per riguardare l'infanzia di Marta che è nata nel 1978, ma estremamente significative per l'artista che si interroga su quella cerniera spartiacque che ha cambiato il costume e più profondamente i modi e i tempi della partecipazione ai riti nella società italiana. Ricorrono infatti i temi della messa domenicale, della prima comunione, del matrimonio vissuto come cerimonia pubblica, che sono forse gli ultimi squarci di una civiltà che dava in queste manifestazioni il segnale di un idem sentire, una comunità che si riconosceva unita attraverso la partecipazione ai riti religiosi che diventavano anche fatti di costume.
A lato del recupero estetico di questo spirito profondamente italiano si fa largo un desiderio ecumenico-creativo come emerge dalle scritte in arabo su un crocifisso che è composto di legni diversi, materiali di recupero e materiali preziosi.
Il linguaggio pittorico trova nuove soluzioni per mischiarsi alla fotografia e al supporto della carta di giornale d'epoca in una ricerca in cui ogni dettaglio è essenziale.
Le opere di Marta Bettega sono molto preziose e il groviglio di segni grafici minuziosamente realizzati invita a intraprendere un viaggio attraverso i particolari: lì si scopre la vena ironica e paradossalmente lì si percepisce la visione totale, l'originalità e il talento con cui l'artista rielabora la realtà.
Troppo vecchie dunque per riguardare l'infanzia di Marta che è nata nel 1978, ma estremamente significative per l'artista che si interroga su quella cerniera spartiacque che ha cambiato il costume e più profondamente i modi e i tempi della partecipazione ai riti nella società italiana. Ricorrono infatti i temi della messa domenicale, della prima comunione, del matrimonio vissuto come cerimonia pubblica, che sono forse gli ultimi squarci di una civiltà che dava in queste manifestazioni il segnale di un idem sentire, una comunità che si riconosceva unita attraverso la partecipazione ai riti religiosi che diventavano anche fatti di costume.
A lato del recupero estetico di questo spirito profondamente italiano si fa largo un desiderio ecumenico-creativo come emerge dalle scritte in arabo su un crocifisso che è composto di legni diversi, materiali di recupero e materiali preziosi.
Il linguaggio pittorico trova nuove soluzioni per mischiarsi alla fotografia e al supporto della carta di giornale d'epoca in una ricerca in cui ogni dettaglio è essenziale.
Le opere di Marta Bettega sono molto preziose e il groviglio di segni grafici minuziosamente realizzati invita a intraprendere un viaggio attraverso i particolari: lì si scopre la vena ironica e paradossalmente lì si percepisce la visione totale, l'originalità e il talento con cui l'artista rielabora la realtà.
13
dicembre 2008
Marta Bettega
Dal 13 al 18 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA PERELA’
Venezia, Castello, 3459, (Venezia)
Venezia, Castello, 3459, (Venezia)
Vernissage
11 Dicembre 2008, ore 18
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