L’esposizione si propone di introdurre lo spettatore in quello che è uno dei due mondi del fotografo: quello dello sviluppo, del buio della camera oscura e dei giochi magici in cui può spaziare. Così una struttura imponente sovrasta la stanza di Estro, una scatola nella scatola in cui lo spettatore è indotto ad entrare. L’atmosfera cupa si scioglie dolcemente tra la fila di fotografie retroilluminate che si concedono allo spettatore con un’energia nuova.
Una mostra fotografica di Martina Togni e Alessandra Beltrame che ripresenta la fotografia analogica e così un metodo che negli ultimi tempi si nasconde dietro il mostro del digitale ma che mantiene la sua intrinseca artisticità.
Collateralmente alle fotografie ci sarà la proiezione di un filmato di ciò che accade ed è accaduto in camera oscura, ulteriore canale di comprensione per lo spettatore.