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Masha Sirago – Carta canta, verba volant, argilla manifestat
Nel panorama della scultura italiana, Masha Sirago riesce a suscitare di
colpo fantasia, libertà, audacia e novità esecutiva. Muovendosi con disinvoltura
tra le forme etrusche, egizie, romaniche, canoviane, riesce a trovare
il proprio piglio e la propria fisionomia di libera artista contemporanea
puntando sui valori profondi della poesia e della comunicabilità; proprio
vicino alla via dedicata al grande scultore Canova, via San Giacomo, la
Sirago ha cominciato a realizzare le sue sculture all’antica Scuola di Arti e
Mestieri del Comune di Roma.
Comunicato stampa
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Nel panorama della scultura italiana, Masha Sirago riesce a suscitare di
colpo fantasia, libertà, audacia e novità esecutiva. Muovendosi con disinvoltura
tra le forme etrusche, egizie, romaniche, canoviane, riesce a trovare
il proprio piglio e la propria fisionomia di libera artista contemporanea
puntando sui valori profondi della poesia e della comunicabilità; proprio
vicino alla via dedicata al grande scultore Canova, via San Giacomo, la
Sirago ha cominciato a realizzare le sue sculture all’antica Scuola di Arti e
Mestieri del Comune di Roma. Ha trascorso molto tempo a studiare forma
e contenuto nei Musei di Roma e Milano e nei siti archeologici e nelle
chiese. Lei ci presenta una serie di pregevoli sculture. Il suo linguaggio è
chiaro e nitido. Infatti la Sirago dice con seria ironia: “Sono veramente
concreta, con-creta, e con argilla, con gesso, ecc…”. Ha realizzato varie
esposizioni del progetto culturale “Vita da cani”. “La scultura è la madre di
tutte le arti”, così afferma Barracco, cultore d’arte, collezionista e creatore
del museo in Roma che porta il suo nome. L’artista è passata attraverso
varie esperienze artistiche, dalla tv al cinema, dal teatro alla fotografia,
dalla pittura alla scrittura per approdare anche alla scultura nella quale è
estremamente visibile la ricerca di un linguaggio del tutto personale.
Si può proprio affermare ricercatrice “a tutto tondo”, di nome e di fatto, allo
stato puro, come l’argilla. Nel periodo espositivo sarà sempre presente e
al lavoro come in un Atelier d’artista, con la sua inseparabile cagnolina
maltese Tiffany e “il quadro che non si appende” copyright Masha Sirago.
La scultura è per la Sirago lo specchio dell’incessante lavoro che è vita,
nel superamento dei confini minori delle circostanze visive trova la dimensione
dell’incanto. Più volte nei suoi discorsi l’arte, l’amicizia e l’amore, ma
anche le tristezze si mescolano come se fossero un’unica cosa, e aprendo
la borsa come Mary Poppins estrae fotografie delle sue creazioni
scultoree che mostra come se fossero caramelle.
Testi di
Claudio Strinati
Ferdinando Castelli
mashasirago@gmail.com
mashasirago@tiscali.it
“CARTA CANTA, VERBA VOLANT, ARGILLA MANIFESTAT”
di Ferdinando Castelli*
Il termine scultura deriva dal tardo latino sculptura: arte di incidere il legno, la pietra o
altro materiale duro per formare figure. L’uomo, già 30.000 anni fa, ha cercato di
ripresentare il mondo che lo circondava, incidendo e plasmando i materiali offerti dalla
natura, quali pietra, avorio e argilla.
Nel corso degli anni le tecniche e i materiali sono rimasti sostanzialmente invariati, e
soltanto nell’ultimo secolo sono state introdotte nuove tecnologie e nuovi materiali quali
il cemento, le resine e le spume sintetiche.
La scultura contemporanea si contraddistingue per la libertà di linguaggio e la possibilità
di combinare i tradizionali mezzi espressivi per ottenere nuovi risultati.
Masha Sirago è un’ artista, certamente, ma è anche un’ intellettuale che si serve della
scultura, usando soprattutto l’argilla, il gesso e il ferro, per dare forma alle sue concezioni
della realtà e alle varie riflessioni. A tale scopo utilizza anche – e con risultato
convincente – la fotografia, la tela e il colore. Le capita inoltre di servirsi della sua
deliziosa cagnolina maltese Tiffany per raccontare e commentare eventi nei quali si
esprimono le sue idee e gli umori del nostro tempo. L’artista è convinta che verba volant,
carta cantat e argilla manifestat.
Le ore trascorse da Masha Sirago, nei musei e nelle chiese, a contemplare le opere dei
grandi artisti del passato – Michelangelo, Donatello, Canova, Bernini – le hanno
permesso di sviluppare e perfezionare le sue capacità artistiche e di interpretare,
mediante le forme scultoree, la condizione umana con spunti umoristici, poetici, e con
un sorriso amaro.
*critico letterario
colpo fantasia, libertà, audacia e novità esecutiva. Muovendosi con disinvoltura
tra le forme etrusche, egizie, romaniche, canoviane, riesce a trovare
il proprio piglio e la propria fisionomia di libera artista contemporanea
puntando sui valori profondi della poesia e della comunicabilità; proprio
vicino alla via dedicata al grande scultore Canova, via San Giacomo, la
Sirago ha cominciato a realizzare le sue sculture all’antica Scuola di Arti e
Mestieri del Comune di Roma. Ha trascorso molto tempo a studiare forma
e contenuto nei Musei di Roma e Milano e nei siti archeologici e nelle
chiese. Lei ci presenta una serie di pregevoli sculture. Il suo linguaggio è
chiaro e nitido. Infatti la Sirago dice con seria ironia: “Sono veramente
concreta, con-creta, e con argilla, con gesso, ecc…”. Ha realizzato varie
esposizioni del progetto culturale “Vita da cani”. “La scultura è la madre di
tutte le arti”, così afferma Barracco, cultore d’arte, collezionista e creatore
del museo in Roma che porta il suo nome. L’artista è passata attraverso
varie esperienze artistiche, dalla tv al cinema, dal teatro alla fotografia,
dalla pittura alla scrittura per approdare anche alla scultura nella quale è
estremamente visibile la ricerca di un linguaggio del tutto personale.
Si può proprio affermare ricercatrice “a tutto tondo”, di nome e di fatto, allo
stato puro, come l’argilla. Nel periodo espositivo sarà sempre presente e
al lavoro come in un Atelier d’artista, con la sua inseparabile cagnolina
maltese Tiffany e “il quadro che non si appende” copyright Masha Sirago.
La scultura è per la Sirago lo specchio dell’incessante lavoro che è vita,
nel superamento dei confini minori delle circostanze visive trova la dimensione
dell’incanto. Più volte nei suoi discorsi l’arte, l’amicizia e l’amore, ma
anche le tristezze si mescolano come se fossero un’unica cosa, e aprendo
la borsa come Mary Poppins estrae fotografie delle sue creazioni
scultoree che mostra come se fossero caramelle.
Testi di
Claudio Strinati
Ferdinando Castelli
mashasirago@gmail.com
mashasirago@tiscali.it
“CARTA CANTA, VERBA VOLANT, ARGILLA MANIFESTAT”
di Ferdinando Castelli*
Il termine scultura deriva dal tardo latino sculptura: arte di incidere il legno, la pietra o
altro materiale duro per formare figure. L’uomo, già 30.000 anni fa, ha cercato di
ripresentare il mondo che lo circondava, incidendo e plasmando i materiali offerti dalla
natura, quali pietra, avorio e argilla.
Nel corso degli anni le tecniche e i materiali sono rimasti sostanzialmente invariati, e
soltanto nell’ultimo secolo sono state introdotte nuove tecnologie e nuovi materiali quali
il cemento, le resine e le spume sintetiche.
La scultura contemporanea si contraddistingue per la libertà di linguaggio e la possibilità
di combinare i tradizionali mezzi espressivi per ottenere nuovi risultati.
Masha Sirago è un’ artista, certamente, ma è anche un’ intellettuale che si serve della
scultura, usando soprattutto l’argilla, il gesso e il ferro, per dare forma alle sue concezioni
della realtà e alle varie riflessioni. A tale scopo utilizza anche – e con risultato
convincente – la fotografia, la tela e il colore. Le capita inoltre di servirsi della sua
deliziosa cagnolina maltese Tiffany per raccontare e commentare eventi nei quali si
esprimono le sue idee e gli umori del nostro tempo. L’artista è convinta che verba volant,
carta cantat e argilla manifestat.
Le ore trascorse da Masha Sirago, nei musei e nelle chiese, a contemplare le opere dei
grandi artisti del passato – Michelangelo, Donatello, Canova, Bernini – le hanno
permesso di sviluppare e perfezionare le sue capacità artistiche e di interpretare,
mediante le forme scultoree, la condizione umana con spunti umoristici, poetici, e con
un sorriso amaro.
*critico letterario
13
luglio 2012
Masha Sirago – Carta canta, verba volant, argilla manifestat
Dal 13 al 22 luglio 2012
arte contemporanea
Location
SOCIETA’ UMANITARIA
Milano, Via Francesco Daverio, 7, (Milano)
Milano, Via Francesco Daverio, 7, (Milano)
Orario di apertura
10.00 - 18.00
Vernissage
13 Luglio 2012, h 18
Autore