Percorsi è una rassegna d’arte divisa in dieci mostre. Il nostro obiettivo è favorire lo sviluppo dell’arte contemporanea a Viterbo, attraverso lo scambio e la contaminazione reciproca tra artisti e teorici che, solo in uno spazio produttivo come un "Officina delle arti" può avvenire. I singoli percorsi dei numerosi artisti invitati convoglieranno così in una collettiva finale sintonizzati, rettificati o scardinati dalle reciproche interferenze. Al termine della rassegna, certamente, questo gruppo di artisti che ha deciso di lavorare insieme avrà un’idea più definita e compiuta del mondo che abita e di come rappresentarlo.
Le mostre si terranno all’inizio di ogni mese a partire da settembre 2004 per concludersi a giugno 2005 presso lo spazio espositivo dell’Officina delle arti, Via Bussi n°24 (traversa di Via Mazzini) Viterbo.

La prima mostra collettiva si è inaugurata il 2 settembre ed è stata rappresentata da Giovanna Moretti, Angelo Rossi, Andreas Marek, Mattia Aprile, Massimiliano Di Giampietro, Maurizio Rumori, Massimo De Giovanni, Paolo Fortugnio, Barbara Galati, Donata Ingraffia, Isabelle Messina, Stefano Di Maulo.

La seconda mostra, personale di Massimo De Giovanni. E’ stata inaugurata sabato 9 ottobre ed era intitolata “I supereroi sono tra noi” con la partecipazione invasiva di Zak Manzi, Barbara Ghergo e Annamaria Sambuci. A cura di Angelo Rossi.

La prossima mostra s’inaugura sabato 13 Novembre alle 19:00, si concluderà il 28 Novembre, rimarrà aperta dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00 ed è intitolata “Ritratti del quotidiano”. Di Massimiliano Di Giampietro, con la partecipazione di Maurizio Rumori.
Lo spirito dalla rassegna Percorsi, è di contaminarsi e stimolarsi a vicenda per crescere insieme ma anche di dare la possibilità ai singoli di esprimersi come meglio credono.
Massimiliano che incarna a pieno l’antico artista romantico, l’egocentrico genio incompreso, ha scelto di non farsi contagiare, non farsi depredare dai suoi colleghi artisti, se non dal suo unico amato compagno Maurizio. Nei piccoli quadretti che espone, estratti dal SUO quotidiano, esprime tutta la sua tristezza e il suo grande travagliato tormento.