La mostra “Variazioni sul mito” è un progetto ad opera degli artisti Massimo Chioccia ed Olga Tsarkova per puntualizzare come nella mitologia ci siano chiavi per interpretare l' era contemporanea. Ogni testo ed immagine riguardante il mito è soggetto all' interpretazione, nel caso dei due artisti parlerei di improvvisazione, non a caso essi collaborano con Umbria Jazz e proprio dal Jazz prendono spunto per la loro creazione, ed è proprio come nel jazz che la loro pittura prende
vita: da una data forma tangibile studiata si vola verso l' azione immediata di interventi che danno tonalità pop all' opera, che rendono i temi esplicati più vicini al pubblico. Ogni civiltà fiorita sulla Terra ha sviluppato fin dalle sue più lontane origini un vasto repertorio di miti (dal greco mythos = racconto), narrazioni solo in apparenza fantastiche, portatrici di messaggi e di una loro verità interiore applicabile al contemporaneo. L’esigenza di rispondere alle grandi domande sull’origine dell’universo e dell’uomo, sull’alternarsi delle stagioni, sui fenomeni naturali, sulla vita, la morte e il dolore, sul destino che attende l’umanità e tutto ciò che la circonda, ha indotto da sempre l’uomo a fornire spiegazioni che, in assenza di adeguati strumenti scientifici e prima che si formassero elaborati sistemi filosofici, si traducevano in narrazioni fortemente simboliche, confluite poi nel complesso sistema dei miti. Questi dunque riflettono la cultura dei popoli e le modalità attraverso le quali essi hanno tentato di fornire un’interpretazione della realtà. I miti dei popoli antichi non sono una raccolta di fiabe a scopo di intrattenimento, al contrario, i miti costituiscono i fondamenti
morali e religiosi su cui poggia la struttura sociale dei popoli quali, ad esempio, gli Egizi, i Greci e i Romani, che nella loro lunga storia hanno trovato in essi precisi punti di riferimento. Dunque, proprio in questo consiste la verità di un mito: nell’essere un tentativo di risposta alle domande dell’uomo, nel costituire una struttura etica e morale entro cui un popolo si riconosce e ritrova le sue radici, entro cui un popolo nelle diverse epoche ha interpretato l'invisibile.