Una mostra che segna il ritorno sulla scena di Massimo Puppi, artista veneziano che - una ventina d’anni fa - abbandonata l’attività espositiva, si è rifugiato nel suo studio per proseguire in serenità una ricerca pittorica e grafica che si snoda lungo i percorsi della memoria e del quotidiano, del passato e del presente. Un lungo periodo di silenzio costruttivo che lo ha portato a maturare ed elaborare un personale alfabeto fatto di segni ed immagini che, attraverso il colore o la matita, vanno a comunicare tracce di storia privata e riflessioni sul destino umano.
Puppi, dopo il diploma all’Istituto d’Arte, ha frequentato per qualche anno l’Accademia di Belle Arti e successivamente ha seguito i corsi della Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Nel 1973 la sua prima personale.Vive ed opera a Venezia