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Matteo Boato – Le case danzanti
Le tele del giovane artista trentino reinterpretano attraverso la forte matericità del colore l’anima della città, antica e moderna, fatta d’edifici e pensiero.
Comunicato stampa
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Sabato 3 ottobre alle ore 17.00, presso il Centro Culturale Mavarta di Sant’Ilario d’Enza, si terrà la mostra di pittura di Matteo Boato “Le case danzanti”. La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sant’Ilario d’Enza sarà aperta fino al 24 ottobre. In occasione dell’inaugurazione l’ensemble Mavarta Jazz Quartet si produrrà in alcuni interventi musicali.
Il ciclo pittorico delle "Case danzanti" scopre l’anima della città facendo rivivere gli edifici, antichi e non, facendo trasparire i pensieri, la vita, i sogni di coloro che vi hanno trascorso all’interno parte della loro esistenza. Centri storici come entità viventi, scomposti e ricomposti, in parte reinventandone l’assetto, case che si rianimano, come in un infantile girotondo, intrecciando il loro destino con le voci, le idee, i suoni, il bisbiglio dei loro abitanti passati e futuri. Sulla tela rivivono le loro sensazioni, i sorrisi, le emozioni, gli attriti e gli amori. Sono case arroccate, inerpicate, le une sulle altre, aggrappate alla roccia e al tempo, come fossero le tessere di un fragile e raffinato mosaico. Sono case in cammino, che vorrebbero volare, che vorrebbero danzare la loro storia; case che si ribellano perché private di calore e di voce, svuotate di umanità, di quei mille minuti mestieri che le rendevano vive, trasformate invece in merce, semplice e freddo oggetto di profitto. Dipingerle significa far parlare questi edifici, queste città, e attraverso il colore e la sua matericità dare loro voce, rendere limpido il dialogo con il passato, con le ragioni del costruito. E così i colori diventano i loro e i nostri stati emotivi, sono l’impatto e il graffio con il tempo, sono il vento che scuote la mente intorpidita, la poca capacità critica, sono la rinuncia ai gesti conformati, ai suoni senz’anima, alla non comunicazione, alla standardizzazione delle idee e dei consumi, sono sogni e progetti, sono musica, sono il sole che accompagna la nostra vita.
Matteo Boato nasce a Trento nel 1971, dopo il diploma in chitarra classica nel 1992 e la laurea in Ingegneria civile nel 1997, lascia definitivamente il “posto fisso” per dedicarsi alla pittura ottenendo numerosi riconoscimenti e riscontri critici. Ha esposto in diverse città italiane ed europee tra le quali Berlino, Londra, Edimburgo, Glasgow, Barcellona, Milano, Modena, Torino, Trento, Venezia. Lo scorso 7 giugno RAI3 gli ha dedicato un lungo servizio, ora scaricabile dal portale You Tube.
Il ciclo pittorico delle "Case danzanti" scopre l’anima della città facendo rivivere gli edifici, antichi e non, facendo trasparire i pensieri, la vita, i sogni di coloro che vi hanno trascorso all’interno parte della loro esistenza. Centri storici come entità viventi, scomposti e ricomposti, in parte reinventandone l’assetto, case che si rianimano, come in un infantile girotondo, intrecciando il loro destino con le voci, le idee, i suoni, il bisbiglio dei loro abitanti passati e futuri. Sulla tela rivivono le loro sensazioni, i sorrisi, le emozioni, gli attriti e gli amori. Sono case arroccate, inerpicate, le une sulle altre, aggrappate alla roccia e al tempo, come fossero le tessere di un fragile e raffinato mosaico. Sono case in cammino, che vorrebbero volare, che vorrebbero danzare la loro storia; case che si ribellano perché private di calore e di voce, svuotate di umanità, di quei mille minuti mestieri che le rendevano vive, trasformate invece in merce, semplice e freddo oggetto di profitto. Dipingerle significa far parlare questi edifici, queste città, e attraverso il colore e la sua matericità dare loro voce, rendere limpido il dialogo con il passato, con le ragioni del costruito. E così i colori diventano i loro e i nostri stati emotivi, sono l’impatto e il graffio con il tempo, sono il vento che scuote la mente intorpidita, la poca capacità critica, sono la rinuncia ai gesti conformati, ai suoni senz’anima, alla non comunicazione, alla standardizzazione delle idee e dei consumi, sono sogni e progetti, sono musica, sono il sole che accompagna la nostra vita.
Matteo Boato nasce a Trento nel 1971, dopo il diploma in chitarra classica nel 1992 e la laurea in Ingegneria civile nel 1997, lascia definitivamente il “posto fisso” per dedicarsi alla pittura ottenendo numerosi riconoscimenti e riscontri critici. Ha esposto in diverse città italiane ed europee tra le quali Berlino, Londra, Edimburgo, Glasgow, Barcellona, Milano, Modena, Torino, Trento, Venezia. Lo scorso 7 giugno RAI3 gli ha dedicato un lungo servizio, ora scaricabile dal portale You Tube.
03
ottobre 2009
Matteo Boato – Le case danzanti
Dal 03 al 24 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE MAVARTA
Sant'ilario D'enza, Via Piave, 2, (Reggio Nell'emilia)
Sant'ilario D'enza, Via Piave, 2, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, venerdì ore 15-19; sabato 15.30-18.30; domenica 11 ottobre apertura straordinaria in occasione della Fiera di ottobre dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.30.
Vernissage
3 Ottobre 2009, ore 17
Sito web
www.matteoboato.net
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