Roma, 6 maggio 2011 – L’Associazione Culturale ArteOltre, in collaborazione con il Caffè Letterario di Roma presenta, la mostra “SUBJECT” dedicata alla produzione dell’artista romano Matteo Costanzo.

Curata da Alessandra Fina e Claudia Pettinari, l’esposizione, con quindici dipinti ed un’installazione, mette in risalto la Soggettività come valore in base alla quale ogni individuo è portatore di potenzialità, risorse, attitudini, motivazioni uniche e irripetibili.

La valorizzazione della soggettività, intesa come l’unicità di ogni persona, rappresenta il campo d’azione privilegiato per il giovane talento che, attraverso le sue opere, interpreta il soggetto come incarnazione del vivido legame tra artista e opera.

Un’attrazione irrefrenabile verso l’arte come studio della persona nella propria individualità, curiosità, forza interiore, voglia di emergere e di combattere per un ideale, spinta da quell’incontrollabile passione che la contraddistingue e spesso finalizzata alla conoscenza di se stesso e dell’altro.

Da questa tesi inizia a delinearsi la vera essenza, l’autentica formazione artistico - concettuale di Matteo Costanzo che, se inizialmente trova espressione nel fumetto, presto questa tecnica artistica diventa insufficiente per esprimere il vortice di sensazioni che animano il proprio ego, “cittadino” di una grande metropoli dove emarginazione, omofobia, violenza e il conseguente istinto di sopravvivenza, diventano realtà amplificate.

E allora ecco che pennello, tela e acrilico, animati dal connubio di colori forti e audaci, diventano gli strumenti che testimoniano il grande cambiamento che appare visivamente chiaro nella mostra “SUBJECT”, fortemente concentrata sull’umanità e su Matteo stesso come giovane, studente, ma soprattutto artista. Un’ esigenza comunicativa che nasce dalla necessità di soddisfare un bisogno intrinseco alla costante ricerca di instaurare un rapporto con l'osservatore, dando voce alle emozioni, alle passioni, agli istinti innati e primitivi della natura umana. Scatenare una reazione, porre interrogativi, modificare la situazione emotiva dello spettatore che, proprio attraverso la sua visione, contribuisce alla realizzazione dell’opera stessa.