Per la storia dell’arte italiana gli anni Trenta rappresentano una vera e propria rivoluzione avanguardistica; floridi di innovative sperimentazioni post-futuriste, si concludono con il manifesto dell’aeropittura.
Con il primo decennio degli anni Quaranta, si vanno compiendo altresì esperienze artistiche che sono originate da un graduale e necessario ritorno all’ordine. Si susseguono così memorabili esperienze: dal Realismo magico al movimento di corrente fino al “Chiarismo lombardo”, che rappresenta l’ultimo approdo rivelatore delle pregevoli pitture mature di Pedrali. Possiamo ritrovare, per i dovuti confronti, le testimonianze più alte attraverso le opere di Umberto Lilloni e Angelo Del Bon.
Configurare la pittura di Matteo Pedrali con le variegate e differenti sperimentazioni, rimane lo scopo ultimo di questa mostra in cui, affiancato da suoi amici e compagni di percorso, lo si riscopre in una veste: quella di “Artista del suo tempo”.
Nella rassegna ordinata nello spazio espositivo della Minotauro Fine Art Gallery in via Torre del Popolo, spiccano alcune opere dei protagonisti più importanti che l’artista frequentava abitualmente: Carlo Carrà, Umberto Lilloni, Ottone Rosai, Mario Sironi, Massimo Campigli, Giorgio De Chirico, Mario Tozzi, Emilio Vedova, Fiorenzo Tomea, Pio Semeghini e altri. Questa mostra nasce dalla necessità di mettere in evidenza la figura di Matteo nel contesto storico-artistico del suo tempo. Con il confronto stilistico tra le diverse opere esposte dei diversi pittori, si spera di dare un contributo abbastanza esaustivo facendo cogliere analogie e differenze stilistiche.
Questo evento si svolge nei locali della vecchia Galleria La Roggia, oggi divenuta Minotauro Fine Art Gallery, che da più di mezzo secolo fu promotrice della sua opera. Vuole essere un doveroso contributo ad un artista attento, poliedrico, uomo semplice e modesto ma severo testimone del suo tempo. Un percorso che riveste e documenta la genesi creativa e lo sviluppo dell’opera del maestro palazzolese, rivisitato e confrontato, contestualizzandolo nel periodo di ricerca che gli sono propri.