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Matthew Brannon – Grandmothers
Il lavoro di Matthew Brannon esplora i rapporti tra l’arte e il design e, nonostante la giovane età, la sua carriera artistica ha spaziato dalla pittura degli esordi, ai materiali stampati che spesso richiamano i poster e i cartelloni pubblicitari che tuttora propone.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 12 novembre la galleria Giò Marconi presenterà la mostra di Matthew Brannon, Grandmothers.
Il lavoro di Matthew Brannon esplora i rapporti tra l'arte e il design e, nonostante la giovane età, la sua carriera artistica ha spaziato dalla pittura degli esordi, ai materiali stampati che spesso richiamano i poster e i cartelloni pubblicitari che tuttora propone.
Questo artista, infatti, lavora con stampe e litografie, a volte dai tratti molto essenziali, mettendo in primo piano quegli oggetti che richiamano la vita metropolitana partendo proprio dall'ambito del quotidiano.
Nei lavori precedenti quasi sempre queste forme, come ad esempio una scarpa, una bottiglia, del cibo o degli uccelli, sono accompagnate da titoli che sottolineano l'oggetto o da frasi che vi ruotano intorno, facendo così apparire le cose più semplici sotto una luce affascinante e poetica.
Ma se l'iconografia di Brannon evoca prodotti di massa, il suo lavoro, invece, risulta metodico e persino artigianale, eseguito spesso in una gamma di colori limitata e con costante rigore grafico, ed è per questo che la sua arte risulta diretta e disarmante.
Le sue precedenti istallazioni hanno suggerito ambientazioni simili a sale d'attesa di un aeroporto, stanze di hotel o ambienti domestici, proiettando così lo spettatore in stralci di vita dal sapore metropolitano e tipicamente americano.
L'artista statunitense, che espone per la prima volta in Italia le sue opere, presenterà i suoi nuovi lavori al primo piano della galleria Giò Marconi. Saranno in mostra dieci stampe, una pittura su telaio e due arazzi. L'artista, inoltre, eseguirà due wall drawings.
Il titolo della mostra, Grandmothers, nonne appunto, richiama la storia del '900, che tanto ha influenzato e ispirato la sensibilità di Matthew Brannon.
Matthew Brannon è nato a St. Maries, Idaho, nel 1971, vive e lavora a New York.
Tra le mostre principali di Matthew Brannon: 2008 The Question is a Compliment, Friedrich Petzel Gallery, New York; 2007 Where Were We, Whitney Museum of American Art at Altria, New York;Try & Be Grateful, AGYU, Art Gallery of York University, Toronto; 2006 Cum Toghether, Friedrich Petzel Gallery, New York; Shoegazers & Graverobbers, Art 37 Statements, David Kordansky Gallery, Basilea; Hyena, Jan Winkelmann/Berlin, Berlino; 2005 Meat Eating Plants, David Kordansky Gallery, Los Angeles; Penetration, Jan Winkelmann/Berlin, Berlino; 2004 Exhausted Blood & Imitation Salt, John Connelly Presents, New York; 2003 Tatum O'Neals Birthday Party, Kevin Bruk Gallery, Miami; 2000 Soft Rock, Künstlerhaus Bethanien, Berlino.
Il lavoro di Matthew Brannon esplora i rapporti tra l'arte e il design e, nonostante la giovane età, la sua carriera artistica ha spaziato dalla pittura degli esordi, ai materiali stampati che spesso richiamano i poster e i cartelloni pubblicitari che tuttora propone.
Questo artista, infatti, lavora con stampe e litografie, a volte dai tratti molto essenziali, mettendo in primo piano quegli oggetti che richiamano la vita metropolitana partendo proprio dall'ambito del quotidiano.
Nei lavori precedenti quasi sempre queste forme, come ad esempio una scarpa, una bottiglia, del cibo o degli uccelli, sono accompagnate da titoli che sottolineano l'oggetto o da frasi che vi ruotano intorno, facendo così apparire le cose più semplici sotto una luce affascinante e poetica.
Ma se l'iconografia di Brannon evoca prodotti di massa, il suo lavoro, invece, risulta metodico e persino artigianale, eseguito spesso in una gamma di colori limitata e con costante rigore grafico, ed è per questo che la sua arte risulta diretta e disarmante.
Le sue precedenti istallazioni hanno suggerito ambientazioni simili a sale d'attesa di un aeroporto, stanze di hotel o ambienti domestici, proiettando così lo spettatore in stralci di vita dal sapore metropolitano e tipicamente americano.
L'artista statunitense, che espone per la prima volta in Italia le sue opere, presenterà i suoi nuovi lavori al primo piano della galleria Giò Marconi. Saranno in mostra dieci stampe, una pittura su telaio e due arazzi. L'artista, inoltre, eseguirà due wall drawings.
Il titolo della mostra, Grandmothers, nonne appunto, richiama la storia del '900, che tanto ha influenzato e ispirato la sensibilità di Matthew Brannon.
Matthew Brannon è nato a St. Maries, Idaho, nel 1971, vive e lavora a New York.
Tra le mostre principali di Matthew Brannon: 2008 The Question is a Compliment, Friedrich Petzel Gallery, New York; 2007 Where Were We, Whitney Museum of American Art at Altria, New York;Try & Be Grateful, AGYU, Art Gallery of York University, Toronto; 2006 Cum Toghether, Friedrich Petzel Gallery, New York; Shoegazers & Graverobbers, Art 37 Statements, David Kordansky Gallery, Basilea; Hyena, Jan Winkelmann/Berlin, Berlino; 2005 Meat Eating Plants, David Kordansky Gallery, Los Angeles; Penetration, Jan Winkelmann/Berlin, Berlino; 2004 Exhausted Blood & Imitation Salt, John Connelly Presents, New York; 2003 Tatum O'Neals Birthday Party, Kevin Bruk Gallery, Miami; 2000 Soft Rock, Künstlerhaus Bethanien, Berlino.
12
novembre 2008
Matthew Brannon – Grandmothers
Dal 12 novembre 2008 al 10 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIO’ MARCONI
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10:30-12:30, 15:30-19
Vernissage
12 Novembre 2008, ore 19
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore