Diario Balcanico è un viaggio che l’artista ha intrapreso, va visto, sentito, ascoltato e accolto come un memoriale, simile ai Gran Tour di inizio Novecento, con tutte le sfumature necessarie dell’epoca moderna.

Il contemporaneo, come ci viene descritto attraverso le fotografie molto intense di Mattia Sitran, viene catturato da attimi di vita reale, istantanee dell’evidente e concreto vissuto dell’area ex-jugoslava.



Questo diario racconta di esperienze, studiate e poi viste, diario che racconta, attraverso una tematica forte, di paesaggi abbandonati, di carcasse d’auto, di fili della luce aggrovigliati, che faranno da “filo d’Arianna” nel nostro scoprire.



Nato nel 1976, Laurea in Storia, comunicazione e sviluppo rurale e Master in Francia, sono il percorso formativo universitario di Mattia, voglia di scoprire ciò che sta dietro, o meglio dentro le cose, la macchina fotografica è la sua compagna di viaggio, cattura ogni momento e cattura sinceramente la nostra attenzione, provvedendo a darci altri punti di vista, non solo quelli usati e abusati, maltrattati e violentati dei telegiornali, ma quelli di un ragazzo che sensibilmente annuncia e svela la vita comune di un popolo, che sta al di là del nostro mare.



Reportage, anima fotografica, velocità e suggestione ci catturano nello scorrere le fotografie di questo diario, pagine illustrate di una terra che ha molto sofferto ma che dalle sue ceneri risorge e non vuole dimenticare nulla.



Lo sviluppo rurale, specializzazione di Mattia, ci consente meglio di capire il profondo interesse per la terra e il suo viaggio al confine fra Albania e Macedonia nel 2003 apre le porte a questo diario di viaggio, uno speranzoso ed eccellente documento per apprendere, per conoscere, per sfruttare,per imparare ad aprire bene gli occhi verso le diversità e le peculiarità del diverso.