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Maurizio Aprea – Il nuovo racconto (opere 1980-2010)
La Galleria Ostrakon di Milano presenta la personale di Maurizio Aprea (Milano, 1951)
Comunicato stampa
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Maurizio Aprea chiama le sue stupefacenti trasformazioni: Radiopitture, Oscillanti, Endosculture. Fisica e Arte: la luce, quando cade su una superficie previamente trattata con pigmenti o graffiata con una punta secca, produce effetti coloristici o rivela contorni di forme che mutano a seconda dell’angolo di incidenza. Se il medium è costituito da un pacchetto di lastre trasparenti (plexiglass) sapientemente ordinate, scalfite individualmente, il cambiamento del punto di vista, attuato per spostamento dell’osservatore o per lieve movimento dell’artefatto, innesca il fenomeno del morphing, massimamente fluido in quanto costituito da infiniti stati intermedi. Metafora degli infiniti stati dell’essere. “ Lui è pittore, scultore su plexiglas, installatore, teorico della luce, analista della forma, indagatore della complessità dell’individuo e raccontatore di storie: short-stories, minimali, effimere, ma ancora meravigliate dell’esistente, come in un epigono nostrano di Raymond Carver, tra metropolitano e ambientalista, realista e mitologico. Nella seconda metà degli anni Settanta avanza in alcuni artisti appena usciti da Brera, e tra questi Maurizio Aprea - nella Milano delle lotte sociali autonome– la pretesa di nuovi linguaggi espressivi indotti più che dalla evoluzione tecnica da una necessaria nuova narrazione della realtà. Lì – in quella crisi e mutazione relazionale - comincia la via espressiva, la ragion d’essere, la leggenda, la quotidiana bottega del nostro artista: [garage intelligenti per sole biciclette, loft e studi sempre puliti, mura di lavoro cariche di prese elettriche, cavi e pannelli, luoghi dove mostra – solo all’imbrunire - opere finite ma dove non c’è traccia di materiali, non c’è segno di materia]. Se tutto è governato dalla relazione e prende senso nella relazione. Se il gesto dell’uomo - il graffito che non teme vulnus del tempo dai primordi ad oggi - prende luce tra gli altri segni sulla lavagna trasparente della caverna polisemantica, se il messaggio è il mezzo, se la comunicazione è molteplice, se l’epifania dell’individuo assume significato e forma solo vivente in un processo construens-destruens…Come rendere in opera, in oggetto espressivo compiuto questa percezione di dati reali che si fondono con i virtuali? Si può, con un nouveau régard. Per un pittore la realtà prende senso solo dallo sguardo, solo dall’occhio, - dall’angolo visuale che è punto di vista concettuale -, da come e da dove si guarda, dai condizionamenti compulsivi e remoti dello sguardo” (dal testo in catalogo di Piero Del Giudice)
Biografia
Maurizio Aprea nasce a Milano nel 1951. Si diploma al Liceo artistico e, in scultura, all’Accademia di Belle Arti di Brera. .Nei primi anni settanta, dopo un periodo dedicato al disegno e concluso con una serie di mostre, inizia una collaborazione con Filippo Avalle, nel cui studio apprende l’uso e la lavorazione del plexiglas, contribuendo, con idee, disegni e interventi artigianali, alla realizzazione di opere commissionate da gallerie e privati.Dal 1982 prosegue autonomamente la ricerca sull’utilizzo di materiali plastici e nel 1983 espone alla Galleria Zibetto di Milano la prima lastra metacrilata incisa e illuminata nel bordo. Nelle mostre che organizza autonomamente, privilegiando luoghi e spazi non deputati alle esposizioni d’arte, raccoglie dai visitatori input preziosi che aprono nuovi percorsi di interazione e visione. Nasce la serie composta da incisioni sospese su una fonte luminosa che al tocco sono messe in processo cinetico (oscillanti). In questo periodo, anche sollecitato dal tipo di ricerca intrapreso, entra in contatto e in collaborazione con il gruppo Correnti Magnetiche, fondato da Mario Canali e attraverso opere interattive come Identimix, Spaccaquindici, Anamorfic Generetor coniuga la propria esperienza con la realtà virtuale. Nel 2004, all’interno di un progetto per una mostra all’Orto botanico di Bergamo, realizza un gruppo di piccole sculture “Autonomie, Lamenti” dove utilizza un elemento “naturale”, il legno, in forma di frammenti o piccoli tronchi, e materiale “artificiale”, il plexiglas e microlampade a energia solare. “Tramontanti” (terminati nel 2007) è una serie costituita di nove incisioni, nove cerchi di plexiglas la cui parte inferiore “affonda” in una base in legno. Maurizio Aprea vive e lavora a Milano.
Biografia
Maurizio Aprea nasce a Milano nel 1951. Si diploma al Liceo artistico e, in scultura, all’Accademia di Belle Arti di Brera. .Nei primi anni settanta, dopo un periodo dedicato al disegno e concluso con una serie di mostre, inizia una collaborazione con Filippo Avalle, nel cui studio apprende l’uso e la lavorazione del plexiglas, contribuendo, con idee, disegni e interventi artigianali, alla realizzazione di opere commissionate da gallerie e privati.Dal 1982 prosegue autonomamente la ricerca sull’utilizzo di materiali plastici e nel 1983 espone alla Galleria Zibetto di Milano la prima lastra metacrilata incisa e illuminata nel bordo. Nelle mostre che organizza autonomamente, privilegiando luoghi e spazi non deputati alle esposizioni d’arte, raccoglie dai visitatori input preziosi che aprono nuovi percorsi di interazione e visione. Nasce la serie composta da incisioni sospese su una fonte luminosa che al tocco sono messe in processo cinetico (oscillanti). In questo periodo, anche sollecitato dal tipo di ricerca intrapreso, entra in contatto e in collaborazione con il gruppo Correnti Magnetiche, fondato da Mario Canali e attraverso opere interattive come Identimix, Spaccaquindici, Anamorfic Generetor coniuga la propria esperienza con la realtà virtuale. Nel 2004, all’interno di un progetto per una mostra all’Orto botanico di Bergamo, realizza un gruppo di piccole sculture “Autonomie, Lamenti” dove utilizza un elemento “naturale”, il legno, in forma di frammenti o piccoli tronchi, e materiale “artificiale”, il plexiglas e microlampade a energia solare. “Tramontanti” (terminati nel 2007) è una serie costituita di nove incisioni, nove cerchi di plexiglas la cui parte inferiore “affonda” in una base in legno. Maurizio Aprea vive e lavora a Milano.
18
novembre 2010
Maurizio Aprea – Il nuovo racconto (opere 1980-2010)
Dal 18 novembre al 10 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
OSTRAKON GALLERIA
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Milano, Via Pastrengo, 15, (Milano)
Orario di apertura
da Martedì a Sabato ore 15.30 - 19.30
Vernissage
18 Novembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore