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Maurizio Diana – Una Figurazione Illuminata. Dai Cavalieri di Malta agli Orizzonti
Nella restaurata chiesa di San Giovanni Battista dell’Ordine di Malta verra’ ospitata in concomitanza con la Biennale la mostra di Maurizio Diana con opere dal 2006 ad oggi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella restaurata chiesa di San Giovanni Battista dell'Ordine di Malta verra' ospitata in concomitanza
con la Biennale la mostra di Maurizio Diana con opere dal 2006 ad oggi. Sotto il “Battesimo di
Cristo con il donatore il Priore Sebastiano Michiel” opera di Giovanni Bellini saranno esposte in
particolare quelle del ciclo "Le Chevalier et la Dame" che raffigurano vari Gran Maestri dell'Ordine
di Malta luogo che con la sua avventurosa storia ha profondamente influenzato e colpito l'artista.
Questa mostra si pone come un ritorno ed una memoria ai grandi rapporti tra Venezia e l'Ordine di
Malta presente nel palazzo di Venezia dal 1313 che in particolare il Gran Priorato di Lombardia e
Venezia vuole rinnovare anche tramite la storia e l'arte.
Per oltre 50 anni, nei laboratori di ricerca e nel suo atelier impegnato nella creazione artistica,
Maurizio Diana ha elaborato progetti e sviluppato le sue idee attraverso il novecento, giungendo
oggi a produrre nell’epoca del post-moderno. Nelle sue opere sono cristallizzate le atmosfere e le
percezioni di intere epoche storiche succedutesi rapidamente.
Nel 1986 nasce da una sua idea la “Figurazione Illuminata”, come evoluzione del suo percorso
artistico dedicato alle compresenze: l’accentuazione dell’impianto figurativo simbolico e la marcata
dissolvenza dell’umano. Dopo un caloroso apprezzamento di G.C. Argan e di Simonetta Lux, il
frutto della ricerca su questo nuovo spazio concettuale viene presentato per la prima volta nel 1987
nel Salone delle “Fatiche di Ercole” in Palazzo Venezia di Roma, nella mostra-installazione: “I
Luoghi della Cultura”.
Tutto viene sviluppato attorno la separazione fisica e ideale tra la composizione pittorica e il luogo
reale nel quale viene formata l’immagine: i luoghi sono inseriti sulla tela dipinta attraverso
suggerimenti formali e prendono consistenza quando la luce che illumina il quadro diminuisce; le
diapositive dei luoghi stessi si inseriscono così lentamente nel tessuto pittorico, che
conseguentemente trasforma la sua immagine.
Nel 2003 Pierre Restany osservava “Questa osmosi del fenomeno visivo prende tutto il suo valore
nella nostra epoca in cui la fotografia subisce la grande rivoluzione numerica. Maurizio Diana è in
qualche modo il precursore di questa visione composita […] il grande merito di maurizio Diana è di
porre la questione dell’immagine, della sua motivazione, della sua struttura e della fatalità del suo
cambiamento e della sua trasformazione. La proiezione fotografica non si limita ad un semplice
fenomeno di animazione dell’intensità luminosa, essa pone il problema del destino dell’immagine e
del superamento della sua composizione statica”.
Il concetto che sostiene questa poetica è composto da tre elementi concatenati: il primo naturalistico
che riferisce all’andamento alternante della luce solare, che sostiene l’esistenza di tutti gli elementi
naturali e vitali e il ciclo vita-morte. La seconda razionale come luce dell’intelletto nell’immensità
dell’universo. La terza come rappresentazione del soprannaturale, dove l’uomo si identifica con
l’immagine Divina.
La mostra prende in considerazione l’opera di Diana dal ciclo “Le Chevalier et la Dame”del 2006,
all’ultima produzione nel ciclo “Orizzonti”, passando attraverso la fase de “Le Televisioni
Monotone”. Questi tre periodi, tutti parte della “Figurazione Illuminata”, alternano momenti di
dinamismo luminoso a momenti di pacata riflessione, basata sull’idea che le opere rappresentino
istanti di “fermo immagine” nell’evoluzione luminosa del tempo.
All’inizio degli anni 2000 ha avuto la fortuna di prestare la sua opera, come esperto di tecnologie,
nella importante operazione di restauro della Cappella d’Italia della Co-Cattedrale di San Giovanni
Battista a Valletta (Malta). L’operazione è stata lunga e affascinante e ha segnato profondamente lo
spirito artistico di Diana che si è lasciato coinvolgere nella vita dell’isola, nella sua incredibile
storia e nella sua natura. Partendo da queste sensazioni ha elaborato un ciclo che ha chiamato“Le
Chevalier et la Dame” sul quale Claudio Strinati ha scritto “Le figure emblematiche del cavaliere
e della dama marcano il tempo garantendone una sorta di continuità e di stabilità che è però negata
dalla tecnica stessa che sostiene l’operato dell’artista. Indubbiamente Diana, così facendo, entra nel
merito della “modernità” intesa come incessante trasformazione e messa in discussione di traguardi
labili e destinati a essere cancellati dalla macina implacabile del Tempo”.
Sempre nell’ambito della “Figurazione Illuminata” Diana struttura poi l’immagine nello sazio
ristretto delle “Le Televisioni Monotone”sulle quali Anna D’Elia ha sottolineato “Nonostante il
titolo, queste “Televisioni”, sono tutt’altro che monotone: quante vicende, segreti, emozioni,
memorie, ricordi si celano dentro l’unica immagine che vi scorre all’interno! Mentre la luce si
accende e si spegne sui rispettivi volti, lo spettatore fa una duplice esperienza della relatività che,
qui, non riguarda solo la percezione dell’immagine, ma il contesto della storia. Il lavoro di Maurizio
Diana, scienziato e artista, parte da tali presupposti per restituire nelle sue scatole pittoriche da 50
pollici, una nuova esperienza estetica”. E Domenico Pasquariello Dègo aggiunge: “Ed è
l’immagine in movimento nel proprio spazio trasformatorio che Maurizio Diana arriva a
presentarci; immagine che non è l’oggetto sequenziario di cui mostrarsi, confortarsi, o storicizzarsi
secondo il tempo, ma è l’immagine del soggetto che si manifesta perché coglie e ribadisce lo
spazio/mondo ri/presentabile che è un mondo di visione vedente in mutuo divenire e che, per di più,
non è mai definitivo”.
Finalmente nel 2012 Gérard Xuriguera ha presentato con la monografia “Une Figuration
Illuminée” un compendio generale del periodo creativo, concludendo: “ Ne risulta quella realtà
fluttuante […] che si costruisce e si distrugge al di fuori di ogni limite temporale. E’ come se si
desiderasse lanciare una palla nel passato per farla rimbalzare nel futuro”.
con la Biennale la mostra di Maurizio Diana con opere dal 2006 ad oggi. Sotto il “Battesimo di
Cristo con il donatore il Priore Sebastiano Michiel” opera di Giovanni Bellini saranno esposte in
particolare quelle del ciclo "Le Chevalier et la Dame" che raffigurano vari Gran Maestri dell'Ordine
di Malta luogo che con la sua avventurosa storia ha profondamente influenzato e colpito l'artista.
Questa mostra si pone come un ritorno ed una memoria ai grandi rapporti tra Venezia e l'Ordine di
Malta presente nel palazzo di Venezia dal 1313 che in particolare il Gran Priorato di Lombardia e
Venezia vuole rinnovare anche tramite la storia e l'arte.
Per oltre 50 anni, nei laboratori di ricerca e nel suo atelier impegnato nella creazione artistica,
Maurizio Diana ha elaborato progetti e sviluppato le sue idee attraverso il novecento, giungendo
oggi a produrre nell’epoca del post-moderno. Nelle sue opere sono cristallizzate le atmosfere e le
percezioni di intere epoche storiche succedutesi rapidamente.
Nel 1986 nasce da una sua idea la “Figurazione Illuminata”, come evoluzione del suo percorso
artistico dedicato alle compresenze: l’accentuazione dell’impianto figurativo simbolico e la marcata
dissolvenza dell’umano. Dopo un caloroso apprezzamento di G.C. Argan e di Simonetta Lux, il
frutto della ricerca su questo nuovo spazio concettuale viene presentato per la prima volta nel 1987
nel Salone delle “Fatiche di Ercole” in Palazzo Venezia di Roma, nella mostra-installazione: “I
Luoghi della Cultura”.
Tutto viene sviluppato attorno la separazione fisica e ideale tra la composizione pittorica e il luogo
reale nel quale viene formata l’immagine: i luoghi sono inseriti sulla tela dipinta attraverso
suggerimenti formali e prendono consistenza quando la luce che illumina il quadro diminuisce; le
diapositive dei luoghi stessi si inseriscono così lentamente nel tessuto pittorico, che
conseguentemente trasforma la sua immagine.
Nel 2003 Pierre Restany osservava “Questa osmosi del fenomeno visivo prende tutto il suo valore
nella nostra epoca in cui la fotografia subisce la grande rivoluzione numerica. Maurizio Diana è in
qualche modo il precursore di questa visione composita […] il grande merito di maurizio Diana è di
porre la questione dell’immagine, della sua motivazione, della sua struttura e della fatalità del suo
cambiamento e della sua trasformazione. La proiezione fotografica non si limita ad un semplice
fenomeno di animazione dell’intensità luminosa, essa pone il problema del destino dell’immagine e
del superamento della sua composizione statica”.
Il concetto che sostiene questa poetica è composto da tre elementi concatenati: il primo naturalistico
che riferisce all’andamento alternante della luce solare, che sostiene l’esistenza di tutti gli elementi
naturali e vitali e il ciclo vita-morte. La seconda razionale come luce dell’intelletto nell’immensità
dell’universo. La terza come rappresentazione del soprannaturale, dove l’uomo si identifica con
l’immagine Divina.
La mostra prende in considerazione l’opera di Diana dal ciclo “Le Chevalier et la Dame”del 2006,
all’ultima produzione nel ciclo “Orizzonti”, passando attraverso la fase de “Le Televisioni
Monotone”. Questi tre periodi, tutti parte della “Figurazione Illuminata”, alternano momenti di
dinamismo luminoso a momenti di pacata riflessione, basata sull’idea che le opere rappresentino
istanti di “fermo immagine” nell’evoluzione luminosa del tempo.
All’inizio degli anni 2000 ha avuto la fortuna di prestare la sua opera, come esperto di tecnologie,
nella importante operazione di restauro della Cappella d’Italia della Co-Cattedrale di San Giovanni
Battista a Valletta (Malta). L’operazione è stata lunga e affascinante e ha segnato profondamente lo
spirito artistico di Diana che si è lasciato coinvolgere nella vita dell’isola, nella sua incredibile
storia e nella sua natura. Partendo da queste sensazioni ha elaborato un ciclo che ha chiamato“Le
Chevalier et la Dame” sul quale Claudio Strinati ha scritto “Le figure emblematiche del cavaliere
e della dama marcano il tempo garantendone una sorta di continuità e di stabilità che è però negata
dalla tecnica stessa che sostiene l’operato dell’artista. Indubbiamente Diana, così facendo, entra nel
merito della “modernità” intesa come incessante trasformazione e messa in discussione di traguardi
labili e destinati a essere cancellati dalla macina implacabile del Tempo”.
Sempre nell’ambito della “Figurazione Illuminata” Diana struttura poi l’immagine nello sazio
ristretto delle “Le Televisioni Monotone”sulle quali Anna D’Elia ha sottolineato “Nonostante il
titolo, queste “Televisioni”, sono tutt’altro che monotone: quante vicende, segreti, emozioni,
memorie, ricordi si celano dentro l’unica immagine che vi scorre all’interno! Mentre la luce si
accende e si spegne sui rispettivi volti, lo spettatore fa una duplice esperienza della relatività che,
qui, non riguarda solo la percezione dell’immagine, ma il contesto della storia. Il lavoro di Maurizio
Diana, scienziato e artista, parte da tali presupposti per restituire nelle sue scatole pittoriche da 50
pollici, una nuova esperienza estetica”. E Domenico Pasquariello Dègo aggiunge: “Ed è
l’immagine in movimento nel proprio spazio trasformatorio che Maurizio Diana arriva a
presentarci; immagine che non è l’oggetto sequenziario di cui mostrarsi, confortarsi, o storicizzarsi
secondo il tempo, ma è l’immagine del soggetto che si manifesta perché coglie e ribadisce lo
spazio/mondo ri/presentabile che è un mondo di visione vedente in mutuo divenire e che, per di più,
non è mai definitivo”.
Finalmente nel 2012 Gérard Xuriguera ha presentato con la monografia “Une Figuration
Illuminée” un compendio generale del periodo creativo, concludendo: “ Ne risulta quella realtà
fluttuante […] che si costruisce e si distrugge al di fuori di ogni limite temporale. E’ come se si
desiderasse lanciare una palla nel passato per farla rimbalzare nel futuro”.
12
maggio 2015
Maurizio Diana – Una Figurazione Illuminata. Dai Cavalieri di Malta agli Orizzonti
Dal 12 maggio al 12 luglio 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO MALTA
Venezia, Castello, 3253, (Venezia)
Venezia, Castello, 3253, (Venezia)
Orario di apertura
Tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 11,00 alle ore 19,00
Vernissage
12 Maggio 2015, h 21
Sito web
www.mdiana.net
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