Si intitolo Dozza, il potere del colore, la mostra che i fotografi imolesi Gian Luca Vidotto e Maurizio Magnani inaugureranno nelle Sale espositive della Rocca di Dozza il 12 febbraio.

Saranno esposte oltre 20 gigantografie (70x100cm) che mettono in risalto i Muri Dipinti del borgo medievale, realizzate fra l’autunno 2009 e la primavera 2010 da Gian Luca Vidotto e Maurizio Magnani, entrambi associati al Circolo Fotografico Imolese e con alle spalle mostre in Italia e all’estero.

Dozza. Il potere del colore non è solo un progetto fotografico. Come spiegano Magnani e Vidotto, “è una curiosa avventura, un modo di vedere e intendere la fotografia fuori dei canoni classici. Passa attraverso il ready made di Man Ray sfiorando quello, all’apparenza meno provocatorio, di Maurizio Galimberti per arrivare all’unione, vera e propria fusione, di due tecniche fotografiche assolutamente agli antipodi ma complementari”. Da una parte la visione digitale, spinta agli estremi del reale grazie ad una particolare tecnica, dall’altra immagini Polaroid la cui emulsione graffiata rappresenta il collante tra le due diverse visioni della realtà.

In sostanza, sulle immagini digitali realizzate da Maurizio Magnani con la tecnica dell’HDR (High Dinamic Range), che permette il controllo totale sull’illuminazione della scena ripresa, vengono in un certo senso fuse le polaroid scattate e manipolate da Gian Luca Vidotto. L’effetto finale è particolare e, per quanto risulta, del tutto nuovo. E Dozza, con l’unicità dei suoi Muri Dipinti, è la protagonista di tutto il lavoro.

“Per noi è un’ulteriore occasione di promozione del Muro Dipinto, che quest’anno, nel mese di settembre, giungerà alla XXIII edizione, e più complessivamente del valore attrattivo dell’intero borgo medievale – sottolinea il Sindaco di Dozza, Antonio Borghi -. Questa mostra, infatti, ha già portato Dozza in Catalogna. Sedici delle opere che saranno allestite in Rocca sono già state esposte per oltre un mese al Museo del Cantir di Argenton, località turistica a pochi chilometri da Barcellona, in occasione di una mostra organizzata dal GFA (Grup de Fotografia d’Argenton), che ogni anno propone un Festival della fotografia piuttosto noto in Spagna”.