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Maurizio Mochetti
Giovanni Bonelli e Nicola Furini propongono un percorso completo nell’universo creativo di Maurizio Mochetti, partendo dalle riflessioni sullo spazio sensibile degli ultimi Anni Sessanta e arrivando alle più recenti analisi dei materiali della contemporaneità.
Comunicato stampa
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La Galleria Giovanni Bonelli ospita nella sua sede di Milano (via Porro Lambertenghi, 6 – Quartiere Isola) un progetto di Giovanni Bonelli e Nicola Furini, Maurizio Mochetti, (Roma, 1940), figura che nell’ultimo mezzo secolo ha rappresentato una voce di grande originalità nel panorama dell’arte concettuale italiana e internazionale. Il percorso espositivo propone un viaggio completo nel suo universo creativo, partendo dalle riflessioni sullo spazio sensibile degli ultimi Anni Sessanta e arrivando alle più recenti analisi dei materiali della contemporaneità – i laser, le luci al neon, le plastiche, i polimeri sintetici.
A introdurre l’esposizione è il Cono del 1967, pezzo che anticipa l’esordio di Mochetti sulla scena romana – avvenuto l’anno seguente con la prima personale alla storica Galleria “La Salita” – una dichiarazione di poetica significativa, con cui l’artista sfida la percezione dello spazio da parte del pubblico, manipolando sapientemente il senso della prospettiva e uscendo dai paletti imposti dall’opera d’arte tradizionale. L’installazione dialoga infatti a tal punto con l’ambiente che la circonda da rendere quest’ultimo partecipe dell’opera stessa.
Proprio il concetto di percezione e di esperienza – individuale e collettiva – dell’opera d’arte sono centrali nel lavoro di Mochetti, che approfondisce in campo estetico e formale le intuizioni portate dalle teoria della Gestalt nel campo della psicologia sociale. Diventa così determinante, per l’artista, affrontare i meccanismi mentali e cognitivi con cui ci si rapporta all’opera d’arte, usando come chiave di lettura quella, smitizzante, dell’ironia e del gioco. È il caso della serie di lavori degli Anni Ottanta esposti nella mostra milanese e ispirati ai modellini di Bachem Natter BA 349 B-1944, l’aereo-razzo a decollo verticale progettato in Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale e mai usato in azioni belliche: un vero e proprio oggetto feticcio, che liberato dai vincoli della propria funzione si carica di una affascinante carica allegorica.
A introdurre l’esposizione è il Cono del 1967, pezzo che anticipa l’esordio di Mochetti sulla scena romana – avvenuto l’anno seguente con la prima personale alla storica Galleria “La Salita” – una dichiarazione di poetica significativa, con cui l’artista sfida la percezione dello spazio da parte del pubblico, manipolando sapientemente il senso della prospettiva e uscendo dai paletti imposti dall’opera d’arte tradizionale. L’installazione dialoga infatti a tal punto con l’ambiente che la circonda da rendere quest’ultimo partecipe dell’opera stessa.
Proprio il concetto di percezione e di esperienza – individuale e collettiva – dell’opera d’arte sono centrali nel lavoro di Mochetti, che approfondisce in campo estetico e formale le intuizioni portate dalle teoria della Gestalt nel campo della psicologia sociale. Diventa così determinante, per l’artista, affrontare i meccanismi mentali e cognitivi con cui ci si rapporta all’opera d’arte, usando come chiave di lettura quella, smitizzante, dell’ironia e del gioco. È il caso della serie di lavori degli Anni Ottanta esposti nella mostra milanese e ispirati ai modellini di Bachem Natter BA 349 B-1944, l’aereo-razzo a decollo verticale progettato in Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale e mai usato in azioni belliche: un vero e proprio oggetto feticcio, che liberato dai vincoli della propria funzione si carica di una affascinante carica allegorica.
25
febbraio 2016
Maurizio Mochetti
Dal 25 febbraio al 02 aprile 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIOVANNI BONELLI
Milano, Via Luigi Porro Lambertenghi, 6, (Milano)
Milano, Via Luigi Porro Lambertenghi, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato, 11.00 - 19.00; chiuso domenica e lunedì
Vernissage
25 Febbraio 2016, ore 19.00
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