Un abito 'cucito' con uno spartito musicale, in uno smagliante bianco e nero. Unico esempio bicromatico, in una mirabile galleria a colori con scorci di palcoscenico e di platee piene di pubblico; ritratti di artisti di fama mondiale, colti durante un gesto, un movimento scenico, una pausa; e, ancora, luoghi di rara suggestione, lungo le Vie dell'Amicizia. La storia di vent'anni di eventi è stata racchiusa in quaranta scatti fotografici, sintesi del lavoro di un professionista di lungo corso come Maurizio Montanari, occhio attento di Ravenna Festival; che ne ha appunto colto l’essenza, contribuendo a farlo conoscere nel mondo.

Fotografo dal 1976, reporter per agenzie internazionali come la Gamma di Parigi, Maurizio Montanari ha trasferito l’esperienza del cacciatore di immagini 'difficili' da fermare (sua una drammatica copertina dell' "Espresso" del 1987, sulla sciagura nei cantieri Mecnavi di Ravenna), a quello più propenso a far parlare di sè, che è quello dell’arte. Ogni scatto racconta così una storia e, fermandosi davanti alle grandi stampe, si ha la sensazione di ascoltare di nuovo quel preludio o quel diminuendo. Immagini evocative, che parlano.
Senza parole come la musica.

Nevio Galeati