Quando si arriva al cuore del problema ci si sente in qualche modo “centrati”, compiaciuti, appagati e pronti alla sfida, o forse più semplicemente al sicuro: da un dove che si presume confuso ed indefinito ad un altrove vincente, ruggente o ovattato (a seconda del cuore in questione), raggiunto e catturato con più o meno fatica. È tuttavia evidente che sono le coste dalle quali uno salpa, nonché il tragitto che si sceglie o non sceglie di percorrere, a dare senso e fascino epico ad un viaggio, o nel caso specifico ad una ricerca artistica… L’avventura monocromatica di Maurizio Romano ha infatti inizio lungo i bordi di perimetri che per primi vogliono essere sgretolati, o meglio plasmati, ammorbiditi e piegati alla lenta e insistente supplica di una decostruzione del limite. Limiti fisici, pittorici e dunque psichici, che Romano non intende trans-gredire per una liberatoria fuga al largo verso oceani sconosciuti, ma che al contrario desidera penetrare all’interno, a piccoli passi, prudenti e circospetti, diluiti in quelle che egli stesso definisce cavità…

Viola Lilith Russi


Nato a Brescia nel 1950, Maurizio Romano è architetto e lavora in particolare in Franciacorta. Il suo interesse per l'attività artistica si è accentuato in modo particolare dal 2000, anno nel quale ha iniziato ad esporre, collaborando in varie occasioni con D'Ars. I monocromi proposti per la mostra sono inediti.

Maurizio Romano, via Salvo d'Acquisto 14, 2500 Brescia tel 030 3385074 mail: elicaelica@libero.i

La presente rassegna - su invito del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano - partecipa alla seconda edizione della Giornata del Contemporaneo (sabato 14 ottobre 2006) promossa da AMACI Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani con il patrocinio della DARC Direzione generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea