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Mauro Murgia – Tracce. Muru muru
42 fotografie di medio formato montate su passepartout
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“È la capacità rammemorante, tutta soggettiva, della fotografia ciò cui invita il percorso visivo di “muru
muru”. In quest’ottica, Mauro Murgia ci propone di seguirlo, con lo sguardo e attraverso il suo sguardo,
per muri e frammenti. La fotografia si presenta, così, come un luogo di scambio, di condivisione e
di coincidenza, tra lo sguardo del fotografo e quello dello spettatore.
Parlare di memoria significa coinvolgere la dimensione tempo. L’immagine fotografica si insinua tra
passato e presente, e Mauro Murgia tenta il cortocircuito, parlando di «presente dimenticato» e di
«nostalgia del contemporaneo». Il muro, o quel che resta, non è esclusivamente un frammento materiale,
ma anche un frammento di passato che continua a vivere nell’oggi, e il discorso portato avanti in
“muru muru” è diretto anche a rievocare questa persistenza frammentaria. […]”. Luca Vargiu, 2008.
“[…] per Mauro Murgia, fotografo di Uta, ogni immagine è una mediazione tra la pulsione emotiva allo
scatto e la verifica culturale della corrispondenza tra contenuto e forma. Nessuna immagine è scontata
quando ogni inquadratura è una ricerca, ogni tema un percorso. Muru muru, Passu passu… Progetti
in cui l’essenza del viaggio è data non dalla distanza ma dall’andare. Dalla riflessione contingente
su e in ciò che ci appare nel tragitto. Vista ma anche olfatto e gusto, tatto e udito. Un coinvolgimento
percettivo pieno, un rapporto carnale con la realtà che diviene immagini tramite il medium, caldo e
avvolgente, della fotocamera. Analogico o digitale sono dettagli. Ciò che conta è la trasfigurazione
dell’esistente nella virtualità reale della foto.” Liborio Vacca, 2008.
“[…] Ogni scatto parte da situazioni emotive, tracce di memorie, di sensazioni raccolte in anni di vagabondaggio
scelte per condividere un’esperienza con chi vede le immagini. Tentativo riuscito per la
scelta di paesaggi, prospettive, colori, particolari […]”. Antonio Pinna, 2008.
"Finalmente una Sardegna non soltanto costiera e barbaricina, ma mediterranea: i colori dell'uomo e
non solo quelli della pietra". Maria Barbara Ponti, 2008.
MAURO MURGIA
è nato nel 1968 in Sardegna, dove risiede. Fotografa da oltre vent’anni. Finalizza il suo impegno a progetti
rivolti perlopiù alla ricerca personale, alla didattica e all’editoria, sia da un punto di vista teorico
che pratico-operativo.
Luoghi fotografati (sardegna): aggius, argentiera, bosa, cabras, calasetta, cagliari, gavoi, gonnesa, guspini, iglesias,
macomer, magomadas, martis, montevecchio, nuoro, olbia, oristano, osidda, ozieri, portoscuso, posada, sant’antioco,
sindia, tratalias, ulassai, pula, tempio pausania, tinnura, tonara, tratalias, tresnuraghes, ula tirso, uta, villanova monteleone
muru”. In quest’ottica, Mauro Murgia ci propone di seguirlo, con lo sguardo e attraverso il suo sguardo,
per muri e frammenti. La fotografia si presenta, così, come un luogo di scambio, di condivisione e
di coincidenza, tra lo sguardo del fotografo e quello dello spettatore.
Parlare di memoria significa coinvolgere la dimensione tempo. L’immagine fotografica si insinua tra
passato e presente, e Mauro Murgia tenta il cortocircuito, parlando di «presente dimenticato» e di
«nostalgia del contemporaneo». Il muro, o quel che resta, non è esclusivamente un frammento materiale,
ma anche un frammento di passato che continua a vivere nell’oggi, e il discorso portato avanti in
“muru muru” è diretto anche a rievocare questa persistenza frammentaria. […]”. Luca Vargiu, 2008.
“[…] per Mauro Murgia, fotografo di Uta, ogni immagine è una mediazione tra la pulsione emotiva allo
scatto e la verifica culturale della corrispondenza tra contenuto e forma. Nessuna immagine è scontata
quando ogni inquadratura è una ricerca, ogni tema un percorso. Muru muru, Passu passu… Progetti
in cui l’essenza del viaggio è data non dalla distanza ma dall’andare. Dalla riflessione contingente
su e in ciò che ci appare nel tragitto. Vista ma anche olfatto e gusto, tatto e udito. Un coinvolgimento
percettivo pieno, un rapporto carnale con la realtà che diviene immagini tramite il medium, caldo e
avvolgente, della fotocamera. Analogico o digitale sono dettagli. Ciò che conta è la trasfigurazione
dell’esistente nella virtualità reale della foto.” Liborio Vacca, 2008.
“[…] Ogni scatto parte da situazioni emotive, tracce di memorie, di sensazioni raccolte in anni di vagabondaggio
scelte per condividere un’esperienza con chi vede le immagini. Tentativo riuscito per la
scelta di paesaggi, prospettive, colori, particolari […]”. Antonio Pinna, 2008.
"Finalmente una Sardegna non soltanto costiera e barbaricina, ma mediterranea: i colori dell'uomo e
non solo quelli della pietra". Maria Barbara Ponti, 2008.
MAURO MURGIA
è nato nel 1968 in Sardegna, dove risiede. Fotografa da oltre vent’anni. Finalizza il suo impegno a progetti
rivolti perlopiù alla ricerca personale, alla didattica e all’editoria, sia da un punto di vista teorico
che pratico-operativo.
Luoghi fotografati (sardegna): aggius, argentiera, bosa, cabras, calasetta, cagliari, gavoi, gonnesa, guspini, iglesias,
macomer, magomadas, martis, montevecchio, nuoro, olbia, oristano, osidda, ozieri, portoscuso, posada, sant’antioco,
sindia, tratalias, ulassai, pula, tempio pausania, tinnura, tonara, tratalias, tresnuraghes, ula tirso, uta, villanova monteleone
11
dicembre 2010
Mauro Murgia – Tracce. Muru muru
Dall'undici dicembre 2010 al 10 gennaio 2011
fotografia
Location
VILLA ADA
Uta, Via Raimondo Fresia, 49, (Cagliari)
Uta, Via Raimondo Fresia, 49, (Cagliari)
Orario di apertura
Tutti i giorni 10:00-13:00 / 16:00-18:00 o su appuntamento
Vernissage
11 Dicembre 2010, ore 17
Autore