Un gioco di colori con oggetti smarriti. Un salto nel passato con la freschezza del futuro. Oggetti di modernariato riprodotti in still-life accattivanti che consentono l’esplosione dell’amorfa materia e la fuoriuscita di una personalità grintosa, lontana dal design uniformato che “arreda” il nostro quotidiano. «Mi piacciono la semplicità, i colori, le forme facili» afferma Mauro Panci. Snapshot è il risultato di una lunga ricerca svolta dall’autore attraverso l’utilizzo della Polaroid Sx-70 agendo direttamente sull’emulsione durante lo sviluppo, creando tratti in modo istintivo e dando vita ogni volta ad un pezzo unico.

«Snapshot è un percorso iconico pianificato in ogni dettaglio, che si alimenta di un convincimento dell’autore profondo e coerente, costruito con il tempo, l’esperienza, la sperimentazione e lo studio. Mauro Panci è un professionista la cui attività ha due facce: quella della committenza e quella del proprio Io».

da un articolo di Fausto Raschiatore, critico fotografico

Mauro Panci è nato a Roma nel 1962. Dopo aver frequentato in adolescenza l’atelier e il laboratorio del nonno, ha frequentato sul finire degli anni ’80 l’Istituto Superiore di Fotografia di Roma di cui è stato successivamente insegnante dal ’97 al 2002. Dal 2002 insegna alla Scuola Romana di Fotografia. Ha partecipato a mostre collettive e pubblicato su numerose testate nazionali, oltre ad aver realizzato progetti editoriali su commissione. La maggior parte della sua attività è oggi orientata al lavoro pubblicitario in collaborazione con le principali agenzie italiane.


La mostra, organizzata dalla rivista FOTO Cult, è la prima di una lunga serie che la vedrà impegnata a creare collaborazioni e sinergie sul territorio per lo sviluppo della cultura fotografica. La fotografia a teatro è un occasione di incontro e confronto di due diverse realtà artistiche. Attori e fotografi condividono spazi e si scambiano il pubblico.