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Maxime Aloise Gibboni – Alchimia
Originario dell’Alsazia, l’artista francese Maxime Aloise Gibboni fa parte di quegli uomini che si sono ritrovati nella vita a fare esperienze diverse, a far tesoro fin dalla giovane età (a 14 anni inizia a girare il mondo e parte per gli Stati Uniti), del proprio vissuto e ad inventarsi la vita.
Comunicato stampa
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Originario dell’Alsazia, l’artista francese Maxime Aloise Gibboni fa parte di quegli uomini che si sono ritrovati nella vita a fare esperienze diverse, a far tesoro fin dalla giovane età (a 14 anni inizia a girare il mondo e parte per gli Stati Uniti), del proprio vissuto e ad inventarsi la vita.
La passione per l’arte nasce con la maturità e si sviluppa nel corso degli anni: per questa occasione Gibboni ha scelto di esporre opere di piccolo formato, realizzate tutti con una tecnica particolare, la lavorazione “alchemica” -assai complessa da realizzare per la difficoltà di lavorare con il calore- di una resina speciale, rara e preziosa. Gibboni trasforma la materia con gusto e sentimento, le forme che nascono dalla creatività dell’artista sottintendono ad una gestualità arcaica; nell’uso sapiente delle sfumature, del giallo, dell’ocra, del fango e del grigio sono racchiusi segni e simboli che fanno parte della nostra storia, della storia dell’uomo. Si riconoscono figure che alludono alla presenza delle prime forme di vita sulla terra, al mistero della mente umana, come se nel bagaglio culturale dell’artista si fossero depositati nel corso degli anni i semi della memoria non solo personale, ma anche collettiva. L’espressione di volti come maschere tribali, le sagome di esili corpi che sfumano in atmosfere surreali, l’essenzialità del segno che ricorda incisioni rupestri, pietre fossili, sono alcuni degli elementi sui quali l’artista pone la propria riflessione, e ai quali si rivolge per dare un senso a meditazioni intime e pensieri tormentati .
Simonetta Panciera (pubblicato sul quotidiano “Il Giorno”)
La passione per l’arte nasce con la maturità e si sviluppa nel corso degli anni: per questa occasione Gibboni ha scelto di esporre opere di piccolo formato, realizzate tutti con una tecnica particolare, la lavorazione “alchemica” -assai complessa da realizzare per la difficoltà di lavorare con il calore- di una resina speciale, rara e preziosa. Gibboni trasforma la materia con gusto e sentimento, le forme che nascono dalla creatività dell’artista sottintendono ad una gestualità arcaica; nell’uso sapiente delle sfumature, del giallo, dell’ocra, del fango e del grigio sono racchiusi segni e simboli che fanno parte della nostra storia, della storia dell’uomo. Si riconoscono figure che alludono alla presenza delle prime forme di vita sulla terra, al mistero della mente umana, come se nel bagaglio culturale dell’artista si fossero depositati nel corso degli anni i semi della memoria non solo personale, ma anche collettiva. L’espressione di volti come maschere tribali, le sagome di esili corpi che sfumano in atmosfere surreali, l’essenzialità del segno che ricorda incisioni rupestri, pietre fossili, sono alcuni degli elementi sui quali l’artista pone la propria riflessione, e ai quali si rivolge per dare un senso a meditazioni intime e pensieri tormentati .
Simonetta Panciera (pubblicato sul quotidiano “Il Giorno”)
07
luglio 2010
Maxime Aloise Gibboni – Alchimia
Dal 07 luglio al 10 settembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA 9 COLONNE SPE
Firenze, Via Ferdinando Paolieri, 2, (Firenze)
Firenze, Via Ferdinando Paolieri, 2, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9-12.30 e 14.30-18
Vernissage
7 Luglio 2010, ore 15
Sito web
www.fondazionedars.it
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