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Mementi d’essere
Otto autori per una mostra che propone otto sguardi diversi
Comunicato stampa
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Otto autori per una mostra che propone otto sguardi diversi
, per le tecniche impiegate e per il punto di osservazione, sulla realtà, eppure tutti riconducibili a una stessa inquietudine. -Momenti d'essere- sono quelli che Virginia Woolf descriveva come rare e preziose scosse emotive che, nel fluire sfocato e uniforme della vita, producono un lampo di consapevolezza, di percezione acutissima della realtà, personale o universale che sia.
Memento mori, -ricordati che devi morire-, ancora prima del monito religioso legato alla finitezza dell'essere umano e del suo percorso su questa Terra, era l'avvertimento che un servo doveva sussurrare al generale romano che rientrava vittorioso in Roma, per ricordargli la sua natura di uomo, mortale benche' trionfante, ed evitare che potesse venire sopraffatto dalla superbia.
-Mementi d'essere- vuole essere un invito e un'esortazione opposta e complementare: in questo scorcio di epoca tanto opaca, occorre che l'uomo mantenga vivi l'orgoglio e la consapevolezza di -essere-, appunto: storia e memoria, individuo e collettività, intuizione e analisi.
Dietro l'apparenza si nasconde il significato della realtà, e' questo che ci ricordano le opere esposte, come se per un attimo ogni filtro venisse meno e l'adesione al significato profondo dell'esistenza fosse totale e non mediata dai limiti del corpo, dei linguaggi e dei mezzi espressivi:
le figure di Bruno Lucca, essenziali e risparmiate sulla superficie della stoffa, ombre virilmente dolenti a cui le parole di Daniele Monarca danno voce; i frammenti di intimità promessi ma anche gelosamente protetti dell'autobiografia per immagini di Sylvie Romieu, i cieli affollati di nuvole che sovrastano la Terra quasi ridotta a semplice linea di orizzonte nelle fotografie di Francesco Nonino; le opere di Markus Doehne, metafora della mente e della memoria umana in cui si depositano e si custodiscono le immagini della storia, la propria e quella della collettività; le fotografie lavorate ed elaborate con tecniche pittoriche di Andrea Aquilanti; il gioco di contaminazioni tra disegno e pittura di Daniele Guolo, rimando ai tanti interrogativi che si affollano intorno a chi li vuole raccogliere; le figure antropomorfe di Seboo Migone, sospese tra dimensione mitica e onirica; i box luminosi di Takashi Sugimoto, quasi citazioni nostalgiche di un mondo fatto solo di silenzio e ondulazioni leggere: sono queste le otto declinazioni del -momento di essere-, che per ciascuno, artista e no, puo' essere diverso, ma che per tutti rappresenta la trama piu' reale di cui e' intessuta la nostra vita.
Elena Evangelisti
, per le tecniche impiegate e per il punto di osservazione, sulla realtà, eppure tutti riconducibili a una stessa inquietudine. -Momenti d'essere- sono quelli che Virginia Woolf descriveva come rare e preziose scosse emotive che, nel fluire sfocato e uniforme della vita, producono un lampo di consapevolezza, di percezione acutissima della realtà, personale o universale che sia.
Memento mori, -ricordati che devi morire-, ancora prima del monito religioso legato alla finitezza dell'essere umano e del suo percorso su questa Terra, era l'avvertimento che un servo doveva sussurrare al generale romano che rientrava vittorioso in Roma, per ricordargli la sua natura di uomo, mortale benche' trionfante, ed evitare che potesse venire sopraffatto dalla superbia.
-Mementi d'essere- vuole essere un invito e un'esortazione opposta e complementare: in questo scorcio di epoca tanto opaca, occorre che l'uomo mantenga vivi l'orgoglio e la consapevolezza di -essere-, appunto: storia e memoria, individuo e collettività, intuizione e analisi.
Dietro l'apparenza si nasconde il significato della realtà, e' questo che ci ricordano le opere esposte, come se per un attimo ogni filtro venisse meno e l'adesione al significato profondo dell'esistenza fosse totale e non mediata dai limiti del corpo, dei linguaggi e dei mezzi espressivi:
le figure di Bruno Lucca, essenziali e risparmiate sulla superficie della stoffa, ombre virilmente dolenti a cui le parole di Daniele Monarca danno voce; i frammenti di intimità promessi ma anche gelosamente protetti dell'autobiografia per immagini di Sylvie Romieu, i cieli affollati di nuvole che sovrastano la Terra quasi ridotta a semplice linea di orizzonte nelle fotografie di Francesco Nonino; le opere di Markus Doehne, metafora della mente e della memoria umana in cui si depositano e si custodiscono le immagini della storia, la propria e quella della collettività; le fotografie lavorate ed elaborate con tecniche pittoriche di Andrea Aquilanti; il gioco di contaminazioni tra disegno e pittura di Daniele Guolo, rimando ai tanti interrogativi che si affollano intorno a chi li vuole raccogliere; le figure antropomorfe di Seboo Migone, sospese tra dimensione mitica e onirica; i box luminosi di Takashi Sugimoto, quasi citazioni nostalgiche di un mondo fatto solo di silenzio e ondulazioni leggere: sono queste le otto declinazioni del -momento di essere-, che per ciascuno, artista e no, puo' essere diverso, ma che per tutti rappresenta la trama piu' reale di cui e' intessuta la nostra vita.
Elena Evangelisti
15
maggio 2009
Mementi d’essere
Dal 15 maggio al 25 luglio 2009
arte contemporanea
Location
WEBER & WEBER ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30/19.30
Vernissage
15 Maggio 2009, dalle ore 18 alle ore 23
Autore