Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Memorie del tempo
Nella mostra sono presenti opere storiche degli artisti in elenco.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“L'arte è imprescindibile dalla vita, tutto quello che faccio si nutre di pensiero artistico; persino quando mangio, quando dormo, quando m'intrattengo coi degenti, quando attraverso questi ambienti così specifici, tutto si svolge nell'incredibile esperienza creativa e tutto, prima o poi, filtrato dalla mente, finisce nel mio lavoro”.
Finiscono nel lavoro di Claudio Costa mobili, libri, piatti, pezzi di ferro, radici, cose, lamiere arrugginite, oggetti in disuso, che assemblati “producono esseri mirabili”.
Vecchi pezzi di radio riuniti da Jean Tinguely restituiscono il suono, così come i suoi fantastici marchingegni il movimento. Oggetti anch'essi trovati, ma che rivivono grazie al tocco taumaturgico dell'artista: “vivete nel presente: vivete nel tempo e secondo il tempo, per una meravigliosa e assoluta realtà”.
Una palizzata sottratta a quel bellissimo museo che è la strada e la fermezza del suo predone nel dichiarare “che tutti la imbrattino, tranne me”. Raymond Hains affida all'uomo di strada il compito di dare vitalità alle cose che appartengono alla memoria mentre l'amico Daniel Spoerri pesca tracce di vita di ogni sorta nel caos del “Marché aux puces” di Parigi: “io non faccio che mettere un po' di colla su degli oggetti, non mi permetto alcuna creatività”.
La strada come un tratto su di un foglio bianco, l'arte che è interprete e mezzo attraverso il quale possiamo collocare gli oggetti nella quotidianità della nostra storia.
Le “Testimonianze”, i sacchettini di Remo Bianco racchiudono il suo viaggio nel tempo, attraverso il cammino dell' infanzia, immerso nei tempi e nei luoghi che non ci sono più, almeno così come li aveva conosciuti, ma rivivono nel gesto di restituirli al presente.
Di Edward Kienholz sono presenti nella mostra una serie di lavori realizzati a partire dai primi anni Sessanta.
“Tra il 65 e il e il 73 feci una quindicina di opere in America. Tutti sono quadrati di 60 cm. di lato. Ogni opera fu realizzata solo quando mi trovavo in uno stato d'animo particolarmente felice e contino ancora oggi a lavorare quando mi sento in quel modo. Quando ci spostammo a Berlino nel 1973 continuai a produrre queste opere come una serie aperta. I materiali erano perlopiù scarti o rottami raccolti per le strade e adesso ho impegnato i bambini come fonti di approvvigionamento. La varietà di cose trovate sulla strada da casa a scuola è sempre diversa e bellissima ai miei occhi e da quando l'intera famiglia è coinvolta abbiamo deciso di attuare queste opere come “pezzi di viaggio” durante
il nostro soggiorno in Europa. Quello intitolato C.T.T.P. per esempio significa Chrisi's trip to Paris (viaggio di Chrisi a Parigi).”
Finiscono nel lavoro di Claudio Costa mobili, libri, piatti, pezzi di ferro, radici, cose, lamiere arrugginite, oggetti in disuso, che assemblati “producono esseri mirabili”.
Vecchi pezzi di radio riuniti da Jean Tinguely restituiscono il suono, così come i suoi fantastici marchingegni il movimento. Oggetti anch'essi trovati, ma che rivivono grazie al tocco taumaturgico dell'artista: “vivete nel presente: vivete nel tempo e secondo il tempo, per una meravigliosa e assoluta realtà”.
Una palizzata sottratta a quel bellissimo museo che è la strada e la fermezza del suo predone nel dichiarare “che tutti la imbrattino, tranne me”. Raymond Hains affida all'uomo di strada il compito di dare vitalità alle cose che appartengono alla memoria mentre l'amico Daniel Spoerri pesca tracce di vita di ogni sorta nel caos del “Marché aux puces” di Parigi: “io non faccio che mettere un po' di colla su degli oggetti, non mi permetto alcuna creatività”.
La strada come un tratto su di un foglio bianco, l'arte che è interprete e mezzo attraverso il quale possiamo collocare gli oggetti nella quotidianità della nostra storia.
Le “Testimonianze”, i sacchettini di Remo Bianco racchiudono il suo viaggio nel tempo, attraverso il cammino dell' infanzia, immerso nei tempi e nei luoghi che non ci sono più, almeno così come li aveva conosciuti, ma rivivono nel gesto di restituirli al presente.
Di Edward Kienholz sono presenti nella mostra una serie di lavori realizzati a partire dai primi anni Sessanta.
“Tra il 65 e il e il 73 feci una quindicina di opere in America. Tutti sono quadrati di 60 cm. di lato. Ogni opera fu realizzata solo quando mi trovavo in uno stato d'animo particolarmente felice e contino ancora oggi a lavorare quando mi sento in quel modo. Quando ci spostammo a Berlino nel 1973 continuai a produrre queste opere come una serie aperta. I materiali erano perlopiù scarti o rottami raccolti per le strade e adesso ho impegnato i bambini come fonti di approvvigionamento. La varietà di cose trovate sulla strada da casa a scuola è sempre diversa e bellissima ai miei occhi e da quando l'intera famiglia è coinvolta abbiamo deciso di attuare queste opere come “pezzi di viaggio” durante
il nostro soggiorno in Europa. Quello intitolato C.T.T.P. per esempio significa Chrisi's trip to Paris (viaggio di Chrisi a Parigi).”
27
ottobre 2012
Memorie del tempo
Dal 27 ottobre al primo dicembre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’ELEFANTE
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 15.00-19.30
Vernissage
27 Ottobre 2012, Ore 18.00
Autore