La Galleria Lusvardi Art è lieta di presentare Metapicture, una mostra che raccoglie i lavori di Giovanni Lo Castro (1997, Roma) e Jaco Caputo (1991, Milano), artisti emergenti del panorama artistico milanese. Le opere esposte esplorano lo spazio semantico tra il mostrare l’oggetto di un processo creativo e il mostrarsi riflessivo proprio dell’opera d’arte. L’attenzione è canalizzata sulla tensione tra immagine, la cui natura ricorsiva sostiene il proliferare di infinite, talvolta persino incompatibili, prospettive coesistenti e tra figura, che nella sua essenza materica e strutturale definisce i limiti di se stessa, fornendo le tracce da seguire per orientarsi in tale groviglio di significati potenziali. Il centro di stabilità tra questi due poli complementari, nel contesto della mostra Metapicture, tende verso lo scarto, spesso non-visto e non-detto, dell’atto artistico. Scarto che spinge l’occhio in un movimento costante tra il prima e il dopo l’opera d’arte, dall’azione svelata dell’artista, alla ricezione condizionata del fruitore. Il prodotto del processo di archiviazione, come stalattite di ricordi sedimentati, si auto-proclama immagine in prima istanza occupando lo spazio che le è stato negato. Le figure si sovrappongono l’una all’altra, si ripiegano su se stesse, rifiutano le costrizioni bidimensionali, lasciandosi modellare dalla forza di gravità e delle onde elettromagnetiche delle diverse radiazioni cromatiche. Si disfano, infine, del loro abito strutturale, addensandosi in un perimetro nero, per diventare somma olistica di loro stesse. Lo spazio espositivo stesso perde la sua funzione di mero contenitore, e diventa parte del contenuto rivendicato dall’immagine in movimento, non più come palcoscenico ma da attore. La narrazione lineare e la modalità di fruizione della mostra tradizionale sono così piegate alla cogente de-costruzione dell’immagine.