La galleria upp è lieta di presentare nel proprio spazio sull'isola della Giudecca a Venezia La Chambre de Labastrie, personale del giovane artista e fotografo polacco Michal Martychowiec.
L'ambiguo gioco di potere della vista – negata seppur indotta – si struttura all'interno di questo paradiso di luce: gli abitanti di stanza nella Camera de Labastrie, immortalati in tre gruppi di ritratti fotografici, da oggetto degli sguardi diventano il soggetto del guardare. Il privilegio proprio del visitatore, la vista, è bruscamente interrotto e rovesciato: gli sguardi perturbanti di questi uomini e donne, silenziosamente incastonati sulle pareti, lo interrogano. L’immagine per Michal Martychowiec è vissuta come uno spazio sacro, come luogo del silenzio, della solitudine, dell'attività fantastica e creativa. Rendendo, di fatto, impraticabile il bisogno universale di rispecchiamento continuo in immagini nuove, per comprendere con esse anche la concretizzazione dei bisogni interni e intimi di ciascuno, questa serie fotografica si rivolge all'interiorità del singolo, permettendo che nell'indefinito di queste stampe possa essere colta la coincidenza tra mondo soggettivo e oggettivo, tra dentro e fuori, in un labirinto immateriale – come quello descritto da Benoît de Saint-Maure nel suo Roman De Troie – chiuso, ovattato, circondato da alabastro, dove esterno e interno assumono un significato psicologico relativo.
Catalogo con testi di Marco Tagliafierro e Valentina Gervasoni.