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Michele Alassio – Next Stop
Sarà visibile dal 1° Dicembre 2004 sino al 1° Febbraio 2005, nella sala espositiva della Libreria Sovilla a Cortina D’Ampezzo, la personale di fotografia “Next Stop”- Tredici fotografie di Michele Alassio. L’artista inaugurerà la mostra il 26 dicembre 2004.
Comunicato stampa
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L’intera esposizione è il frutto dell’esplorazione dei padiglioni dell’ultima Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea della Biennale di Venezia da parte dell’artista, che ha cercato di condensare in un’unica immagine il senso degli allestimenti di alcuni tra gli artisti esposti. L’intero lavoro, presentato in prima a Venezia, presso la Bugno Art Gallery, nei mesi di Novembre-Dicembre 2003, si compone di 13 fotografie originali formato 50x60 stampate e virate selettivamente su carta baritata dallo stesso autore, prodotte in copia unica, e di alcune stampe di grande formato ricavate da scansioni degli originali stampate digitalmente su carta KODAK, che verranno esposte nella galleria esterna alla libreria. Nel contempo, la libreria Sovilla ospiterà una selezione di opere dell’artista tratte dai lavori precedenti (quali “Sacks”, esposto nel corso dell’estate con notevole successo, o la serie di immagini dedicate a Venezia, che saranno oggetto di una monografia in uscita per l’estate del 2005) in edizione limitata e numerata.
Proseguendo nella strada intrapresa con “Sacks”, tredici immagini realizzate nel tentativo di rappresentare altrettanti racconti del famoso neuropsichiatria americano, l’artista continua a dedicare la propria intenzione non al mondo del visibile ma dell’invisibile, utilizzando la fotografia, le sue doti ed i suoi difetti, per dare un’immagine a tutto ciò che non ne possiede alcuna. In “Sacks” era l’invisibilità delle patologie neurologiche a fornire lo spunto per un tentativo di rappresentazione squisitamente e motiva delle medesime, in “Next Stop” , per analogia, è il rifiuto da parte degli artisti contemporanei di utilizzare una sola, singola immagine, per esprimere il proprio sentimento del mondo, e l’affidarsi invece ad allestimenti, installazioni, video.
Tutto ciò che gli artisti hanno volutamente collegato al tempo della fruizione, ad un’esplorazione da viandante, allo scorrere dei video, Alassio ha ricondotto nel lampo di una sola chanches, di un’affermazione formale ed estetica unica. Alassio ha attraversato i padiglioni dell’esposizione Internazionale ai giardini, e le altre sedi di “Sogni e Conflitti” cercando di ricostruire, nella bidimensionalità della fotografia, l’assieme di sensazioni suggerite dagli allestimenti, utilizzando per lo scopo tutto il campionario tecnico della fotografia tout-court. I lavori presentati sono frutto di doppie o triple esposizioni sullo stesso negativo, scatti singoli, elaborazioni chimiche a stampa, viraggi, intonazioni parziali, sviluppi e bruciature dei negativi, il tutto per conferire unicità all’opera ma soprattutto intensità e profondità nella visione.
Sarà disponibile in galleria il catalogo bilingue edito dalla Bugno Art Gallery.
“Ho realizzato le fotografie esposte in questa personale esplorando i padiglioni della 50^ Biennale d'arte contemporanea, senza alcun progetto o intenzione preesistente. L'attraversamento delle sale, la continuità della visione e la concentrazione necessaria ad una sintesi sono state le cifre del mio intervento, e l'obbligo connaturato alla fotografia, le sue due sole dimensioni, hanno avuto il peso ed il sollievo di una costrizione all'ordine e alla ricerca di una efficacia immediatamente emotiva in luoghi dove, per converso, i video rimandano al loro svolgersi, le istallazioni alla loro percorribilità, gli schermi televisivi alla loro superficie instabile un senso dilatato dove tutto tende al racconto, alla letteratura. Queste arti visive non sono più visive, niente si dà più da sé ed all'artista, ed allo spettatore, sono indispensabili ed essenziali tempo e movimento quanto a un compositore l'ascolto e l'attenzione. E' un'elegia del presente, del momentaneo, del qui e ora e della rappresentazione perché in quest'arte di entra, si prende posto ed, essenzialmente, si assiste. Ho semplicemente cercato di afferrare le diverse intenzioni, conferendo ad ogni immagine la tensione indispensabile a reggersi indipendentemente dal tempo, dal luogo, dalla totalità dello spazio cui apparteneva, e questo perché le fotografie hanno una sola forma, emettono una sola nota, vivono il tempo di uno sguardo e sono evanescenti quanto un fantasma, un'apparizione.”
Michele Alassio (dall’invito alla mostra)
Proseguendo nella strada intrapresa con “Sacks”, tredici immagini realizzate nel tentativo di rappresentare altrettanti racconti del famoso neuropsichiatria americano, l’artista continua a dedicare la propria intenzione non al mondo del visibile ma dell’invisibile, utilizzando la fotografia, le sue doti ed i suoi difetti, per dare un’immagine a tutto ciò che non ne possiede alcuna. In “Sacks” era l’invisibilità delle patologie neurologiche a fornire lo spunto per un tentativo di rappresentazione squisitamente e motiva delle medesime, in “Next Stop” , per analogia, è il rifiuto da parte degli artisti contemporanei di utilizzare una sola, singola immagine, per esprimere il proprio sentimento del mondo, e l’affidarsi invece ad allestimenti, installazioni, video.
Tutto ciò che gli artisti hanno volutamente collegato al tempo della fruizione, ad un’esplorazione da viandante, allo scorrere dei video, Alassio ha ricondotto nel lampo di una sola chanches, di un’affermazione formale ed estetica unica. Alassio ha attraversato i padiglioni dell’esposizione Internazionale ai giardini, e le altre sedi di “Sogni e Conflitti” cercando di ricostruire, nella bidimensionalità della fotografia, l’assieme di sensazioni suggerite dagli allestimenti, utilizzando per lo scopo tutto il campionario tecnico della fotografia tout-court. I lavori presentati sono frutto di doppie o triple esposizioni sullo stesso negativo, scatti singoli, elaborazioni chimiche a stampa, viraggi, intonazioni parziali, sviluppi e bruciature dei negativi, il tutto per conferire unicità all’opera ma soprattutto intensità e profondità nella visione.
Sarà disponibile in galleria il catalogo bilingue edito dalla Bugno Art Gallery.
“Ho realizzato le fotografie esposte in questa personale esplorando i padiglioni della 50^ Biennale d'arte contemporanea, senza alcun progetto o intenzione preesistente. L'attraversamento delle sale, la continuità della visione e la concentrazione necessaria ad una sintesi sono state le cifre del mio intervento, e l'obbligo connaturato alla fotografia, le sue due sole dimensioni, hanno avuto il peso ed il sollievo di una costrizione all'ordine e alla ricerca di una efficacia immediatamente emotiva in luoghi dove, per converso, i video rimandano al loro svolgersi, le istallazioni alla loro percorribilità, gli schermi televisivi alla loro superficie instabile un senso dilatato dove tutto tende al racconto, alla letteratura. Queste arti visive non sono più visive, niente si dà più da sé ed all'artista, ed allo spettatore, sono indispensabili ed essenziali tempo e movimento quanto a un compositore l'ascolto e l'attenzione. E' un'elegia del presente, del momentaneo, del qui e ora e della rappresentazione perché in quest'arte di entra, si prende posto ed, essenzialmente, si assiste. Ho semplicemente cercato di afferrare le diverse intenzioni, conferendo ad ogni immagine la tensione indispensabile a reggersi indipendentemente dal tempo, dal luogo, dalla totalità dello spazio cui apparteneva, e questo perché le fotografie hanno una sola forma, emettono una sola nota, vivono il tempo di uno sguardo e sono evanescenti quanto un fantasma, un'apparizione.”
Michele Alassio (dall’invito alla mostra)
26
dicembre 2004
Michele Alassio – Next Stop
Dal 26 dicembre 2004 al primo febbraio 2005
fotografia
Location
LIBRERIA SOVILLA
Cortina D'ampezzo, Corso Italia, 118, (Belluno)
Cortina D'ampezzo, Corso Italia, 118, (Belluno)
Vernissage
26 Dicembre 2004, ore 18.00
Sito web
www.michelealassio.com