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Michele Burato / Federico Zanini – Condivisioni
Michele Burato e Federico Zanini vetro e tela, tela e vetro, cromie simili di vetri che si fanno tela e di tele che si fanno vetro. Due artisti che sembrano essersi messi d’accordo, senza conoscersi prima, per fare un percorso artistico in simbiosi.
Comunicato stampa
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Michele Burato e Federico Zanini vetro e tela, tela e vetro, cromie simili di vetri che si fanno tela e di tele che si fanno vetro. Due artisti che sembrano essersi messi d’accordo, senza conoscersi prima, per fare un percorso artistico in simbiosi. Il vetro di Michele Burato parte da lontano, apparentemente così semplice è invece complesso, fatto di ricerca continua di materiali. Questo perché il vetro, che ai non addetti ai lavori sembra tutto eguale, è invece tremendamente sensibile, volubile, soprattutto quando si è finito di lavorarlo. Ed allora l’artista, come la madre che veglia il neonato che finalmente, dopo infinite attenzioni, si è addormentato, segue la sua opera finché questa non si è temprata ed ha resistito allo shock termico del raffreddamento. Perché spesso i colori del vetro sono incompatibili tra loro e si respingono, sembrano non amarsi ed invece Burato rischia e riesce a trovare quell’equilibrio che a noi, che ammiriamo l’opera finita, sembra quasi naturale. Naturale come i lavori di Federico Zanini: il tema sembra uguale, inconsapevolmente uguale, però qui i colori diventano materici e quello che in Burato è vetro in Zanini diventa materia densa e trasparente, che si attacca come un’edera al supporto e sembra quasi invitarti a toccarla, a far scorrere tra le dita le volute del colore. Guardando i lavori di Federico Zanini mi vengono in mente le parole del poeta greco Simonide che, duemilacinquecento anni fa, diceva che la pittura è poesia silenziosa: in queste opere c’è una chiave di lettura misteriosa e poetica che ognuno interpreta come sente dentro di sé. E dato che siamo a Venezia, ecco, come i nostri palazzi diventano doppi riflessi lungo il Canal grande, i colori delle tele di Zanini diventano vetro specchiati nei vetri di Burato. Un’opera a due mani, quasi un’installazione inconscia, come se i due artisti si fossero accordati telepaticamente per suonare lo stesso spartito con strumenti diversi.
Stefano Stipitivich
Stefano Stipitivich
19
dicembre 2009
Michele Burato / Federico Zanini – Condivisioni
Dal 19 dicembre 2009 al 30 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
CENTRO DI RICERCA SULL’ARTE CONTEMPORANEA CASTELLO 925
Venezia, Castello, 925, (Venezia)
Venezia, Castello, 925, (Venezia)
Vernissage
19 Dicembre 2009, ore 18
Autore