Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele Parisi – Nella deriva dell’iride
…ai vertici dell’occhio ciclopico, quello dell’immagine fotografica, mitologico processo di antropofagia che è stato a sua volta fagocitato dalla pittura dell’ultimo secolo, strumentalizzato mediante emulsioni, processi serigrafici, collage, etc.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Non fa eccezione Michele Parisi annoverando sequenze interminabili di corpi diafani, figure evanescenti, "immagini sepolte" riesumate dallo schermo luminoso della tv oppure dalle pagine delle riviste patinate; ma il technicolor, e così i CYMB della stampa tipografica, sono ridotti a una livida monocromia - un autentico parossismo dato che, dal primo quarto del XX secolo fino ai giorni nostri, le gamme di colori hanno raggiunto una inestimabile profusione.
La concrezione del colore, gli aloni densi che Parisi stende sulla superficie del quadro sembrano essere sottoposti a procedimenti di invecchiamento, così come usavano fare Edvard Munch e James Ensor (avvalendosi di espedienti assai rudimentali, per esempio lasciare le tele nelle soffitte o in balia degli agenti atmosferici). La nuance, l'effetto slavato dell'avvolgente materia pittorica, porta la riconoscibilità-particolarità dei soggetti a uno stato di irreversibilità. Si tratta per lo più di primissimi piani/piani americani, anonimi, in cui i dettagli anatomici sono incerti, marginali, a bassa definizione.
Ripensate non solo all'interno dell'impaginazione del quadro ma rispetto allo spazio, le immagini subiscono minimi slittamenti nella disposizione, singulti grammaticali che non escludono la discontinuità nell'interpunzione: l'assenza, punto di massima rarefazione ottenuto anche nelle dia-proiezioni. La picta mentalità di Parisi - oltre a indagare sui valori cardine del gesto cromatico - riflette infatti sull'origine del proprio repertorio visivo riportandolo alla sua natura tecnica, sul piano linguistico del medium, vero filtro mediale (che attraverso la trasmissione aeriforme ghermisce il corpo-colore).
La concrezione del colore, gli aloni densi che Parisi stende sulla superficie del quadro sembrano essere sottoposti a procedimenti di invecchiamento, così come usavano fare Edvard Munch e James Ensor (avvalendosi di espedienti assai rudimentali, per esempio lasciare le tele nelle soffitte o in balia degli agenti atmosferici). La nuance, l'effetto slavato dell'avvolgente materia pittorica, porta la riconoscibilità-particolarità dei soggetti a uno stato di irreversibilità. Si tratta per lo più di primissimi piani/piani americani, anonimi, in cui i dettagli anatomici sono incerti, marginali, a bassa definizione.
Ripensate non solo all'interno dell'impaginazione del quadro ma rispetto allo spazio, le immagini subiscono minimi slittamenti nella disposizione, singulti grammaticali che non escludono la discontinuità nell'interpunzione: l'assenza, punto di massima rarefazione ottenuto anche nelle dia-proiezioni. La picta mentalità di Parisi - oltre a indagare sui valori cardine del gesto cromatico - riflette infatti sull'origine del proprio repertorio visivo riportandolo alla sua natura tecnica, sul piano linguistico del medium, vero filtro mediale (che attraverso la trasmissione aeriforme ghermisce il corpo-colore).
04
giugno 2004
Michele Parisi – Nella deriva dell’iride
Dal 04 al 06 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA SESSANTAQUATTRO BARICELLARTE
Baricella, Via Roma, 64, (Bologna)
Baricella, Via Roma, 64, (Bologna)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19
Vernissage
4 Giugno 2004, ore 21.00. Inizio concerto ore 21.30: Gianpaolo ed Erica Salbego - Percussioni - Octandre. A seguire degustazione offerta dalla Proloco
Curatore