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Michell Campanale – Archetipi
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere del maestro d'arte Michell Campanale, un’antologia a partire dal
1981 a tutt’oggi, sviluppatasi nel cuore della metropoli meneghina, crocevia del
pensiero artistico, filosofico e culturale internazionale. La collezione d'opere,
nelle precedenti esposizioni, ha goduto del patrocinio della provincia di Milano
settore Cultura, curata dell'Associazione Artistica Culturale “Zaffiro”, dal
presidente Lidia Silanos, critico d’arte e caporedattore del mensile d’arte
“InArte”, altresi’ promossa da molteplici Enti pubblici e privati, come negli
ultimi anni l'Hotel Manin e Banca Mediolanum a Milano.
Importante sintesi, dunque, di un lungo percorso artistico filosofico quasi
trentennale del Maestro, maturato spesso anche mediante le sinergie dei vari
linguaggi artistici, percorrendo un complesso labirinto di studi interdisciplinari.
“..Dal colore direttamente alla forma …” dice il maestro “… e senza alcuna
premeditazione o progettazione grafica iniziale..": dal caos nebuloso dei colori
(specchio del turbine irrazionale del mondo emotivo) le forme appaiono
gradatamente mediante l’azione “scultrice” e forgiante dei chiaro-scuri, o
semplicemente per azione impersonale di esplosioni di colori “… come se alle
forme finali si giunga guidati da un Impersonale Disegno o Destino..”
M.Campanale - Serie informale dunque del maestro, quest'ultima, che ricorda
gli studi sull'immagine dello psichiatra svizzero Rosharch e il suo noto test (la
Farfalla di Rosharch), rivisitato dal M. Campanale, in un "action painting" che
sintetizza i suoi studi filosofici esotherici sull'antica cultura della "lettura dei
fondi del caffe'”, diffusa nei paesi mediorientali. Riproducendo un'interessante
ricongiunzione tra psichiatria ed esotherismo.
Mentre un primo figurativismo di armonia di forme, quello di M.Campanale, che
trae spesso ispirazione a un tardo impressionismo vedutistico, paesaggistico e
“sinestetico”(vedute e paesaggi ispirati a celebri sinfonie tardo romantiche), o
a un espressionismo, a volte cezanniano (con le nature morte ribelli agli
schemi accademici), a volte invece con tratti di Gaugin (serie "Les Femme de
Michell") o drammatici, tipici di Schiele o Schonberg ( serie Art for Psyco –
Gioco di Specchi), sino a giungere al simbolico ed esoterico (serie Pyramides) e
religioso (con soggetti a tema buddhista e cristiano), tipico delle sculture
dell’ultimo decennio, che testimoniano il viaggio artistico del maestro,
attraverso storia e psicologia, mitologia, esoterismo, filosofia, sino ai recenti
studi sulla “semiologia arcaica”, alla ricerca delle origini sacre ed artistiche
della scrittura e del logos umano.
“….Le opere in mostra - dice di lui il critico d'arte Lidia Silanos - saranno il
compendio del suo operato artistico dalla sua prima giovinezza a oggi. Il suo
percorso artistico è fatto di approfondimento e ricerca artistico-spirituale: la
tecnica in continua evoluzione e i risvolti intimistici danno ai suoi lavori un
grande valore aggiunto e un’adesione alla poetica del pensiero che lo porta a
un atteggiamento mentale, risultato di una particolare intelligenza visiva
scaturita dall’esperienza estetica e dall’originalità espressiva. Lo spazio e la
luce sono due elementi che l’artista esprime con particolare sensibilità: il primo
non necessariamente in rapporto con la tradizionale funzione prospettica,
mentre la seconda risiede nella dimensione del rapporto tra la figurazione,
come elemento dipinto, e la sua proiezione al riferimento concettuale..." (Lidia
Silanos)
Michell Campanale (Ruvo di Puglia, Bari - classe 1970), milanese di adozione e
in Francia negli anni della primissima infanzia, attualmente anche art director e
curatore a Milano, socio artista del Museo della Permanente di Milano, autore e
conduttore di programmi televisivi di arte e cultura, sembra artisticamente, a
tutt’oggi abbandonare dunque gradatamente il figurativo, per spostarsi
lentamente verso cio’ che si potrebbe definire “cromatico-semantico”, in una
ricerca a ritroso delle origini "sacre ed artistiche" del linguaggio (una
complessa indagine sui remoti arcaici sacri pittogrammi e/o incisioni - circa 11
ne ipotizza e ne rappresentera’ il Maestro, raffiguranti in origine le Funzioni o
Forze Cosmiche - che divennero in seguito le prime forme di comunicazione e
scrittura), seguendo inconsciamente le tracce del grande maestro catalano
Joan Miro’: "...il disegno e la scrittura si rivelano inseparabilmente vincolati.. –
J.Miro’-", o con le parole dello stesso M.Campanale "...quando scriviamo e'
come se disegnassimo..", cosi’ come peraltro ci giunge dall’accezione greco-
antica del termine “graphè = disegno”.
Buddhista dal 1998, e tra i pochi cultori in Italia del singolare percorso di “arte
ed esoterismo”, (nell’accezione puramente greco antica - da esotherikos =
ermetico, riservato a pochi – riferito alle scuole misteriche filosofiche
Aristoteliche) M.Campanale estende tale ricerca ai suoni primari elementari, i
cosiddetti “phonemi”(dal greco “phonè = suono), abbinati a ciascuna delle 22
simbologie arcaiche, (spesso denominati Arcani, o “Archetipi” - usando
sommariamente il termine coniato dallo psichiatra svizzero C.G.Jung -primi
elementari prodotti della creativita’umana). Phonemi, che gli antichi adpti alla
spiritualita’ combinarono armonicamente formando i cosiddetti “MANTRA”(detti
infatti "suoni archetipali), notando, nella recitazione degli stessi, effetti benefici
sul corpo, sullo spirito e sulla propria relazione col mondo esterno (karma): a
voler rilevare l'originaria funzione "sacra" della scrittura (come testimoniano
antichi reperti in siti archeologici Indo-cinesi, databili tra l’6500 e il 4500 a.C.,
o come testimonia la stessa scrittura “sanscrita” degli antichi testi sacri Indo-
Arii (i Sacri Veda) o i primi Geroglifici presso gli Egizi. Successivamente poi
fuorviata da tale sacra funzione, la scrittura fu utilizzata, specie tra le
popolazioni mesopotamiche, a scopi commerciali e identificativi: da questo
momento in poi l’eredita’ sacra della scrittura viene rimossa e sepolta negli
abissi della memoria genetica, da utilizzi profani e materialistici .
Tale ricerca artistico-storico-filosofica del Maestro, e’ stata oggetto di
discussione in prestigiosi meetings internazionali di discipline orientali, o di
conventions/lezioni presso diverse Accademie italiane, tenute dallo stesso M.
Campanale (vds biografia). Un’antologia dunque di sculture, incisioni e pitture
che rimandano “… alla “fonte primaria” dell’Essenza Umana, e della
comunicazione, umana e di tutti gli elementi del Cosmo, ove tutti
individualmente, nella loro molteplicita’ e diversita’, appartengono invero,
strettamente interconnessi tra loro, a un unico grande Organismo…”
(M.Campanale), esaltando il colore e il segno come primaria forma di
comunicazione umana, principii creativi dunque del logos e del
“pensiero/concetto/ forma”, in quanto primo arcaico “riflesso/proiezione” del
complesso mondo emotivo umano (colore) connesso (segno) con il Grande Bio-
Ritmo.
Una mostra dunque complessa e completa, che si prefigge di “... risvegliare la
coscienza umana alla propria Natura Sacra: una consapevolezza e una
autostima, da secoli (e oggi piu’ che mai), dimenticate, rimosse, violentate e
oscurate ..." M.Campanale
1981 a tutt’oggi, sviluppatasi nel cuore della metropoli meneghina, crocevia del
pensiero artistico, filosofico e culturale internazionale. La collezione d'opere,
nelle precedenti esposizioni, ha goduto del patrocinio della provincia di Milano
settore Cultura, curata dell'Associazione Artistica Culturale “Zaffiro”, dal
presidente Lidia Silanos, critico d’arte e caporedattore del mensile d’arte
“InArte”, altresi’ promossa da molteplici Enti pubblici e privati, come negli
ultimi anni l'Hotel Manin e Banca Mediolanum a Milano.
Importante sintesi, dunque, di un lungo percorso artistico filosofico quasi
trentennale del Maestro, maturato spesso anche mediante le sinergie dei vari
linguaggi artistici, percorrendo un complesso labirinto di studi interdisciplinari.
“..Dal colore direttamente alla forma …” dice il maestro “… e senza alcuna
premeditazione o progettazione grafica iniziale..": dal caos nebuloso dei colori
(specchio del turbine irrazionale del mondo emotivo) le forme appaiono
gradatamente mediante l’azione “scultrice” e forgiante dei chiaro-scuri, o
semplicemente per azione impersonale di esplosioni di colori “… come se alle
forme finali si giunga guidati da un Impersonale Disegno o Destino..”
M.Campanale - Serie informale dunque del maestro, quest'ultima, che ricorda
gli studi sull'immagine dello psichiatra svizzero Rosharch e il suo noto test (la
Farfalla di Rosharch), rivisitato dal M. Campanale, in un "action painting" che
sintetizza i suoi studi filosofici esotherici sull'antica cultura della "lettura dei
fondi del caffe'”, diffusa nei paesi mediorientali. Riproducendo un'interessante
ricongiunzione tra psichiatria ed esotherismo.
Mentre un primo figurativismo di armonia di forme, quello di M.Campanale, che
trae spesso ispirazione a un tardo impressionismo vedutistico, paesaggistico e
“sinestetico”(vedute e paesaggi ispirati a celebri sinfonie tardo romantiche), o
a un espressionismo, a volte cezanniano (con le nature morte ribelli agli
schemi accademici), a volte invece con tratti di Gaugin (serie "Les Femme de
Michell") o drammatici, tipici di Schiele o Schonberg ( serie Art for Psyco –
Gioco di Specchi), sino a giungere al simbolico ed esoterico (serie Pyramides) e
religioso (con soggetti a tema buddhista e cristiano), tipico delle sculture
dell’ultimo decennio, che testimoniano il viaggio artistico del maestro,
attraverso storia e psicologia, mitologia, esoterismo, filosofia, sino ai recenti
studi sulla “semiologia arcaica”, alla ricerca delle origini sacre ed artistiche
della scrittura e del logos umano.
“….Le opere in mostra - dice di lui il critico d'arte Lidia Silanos - saranno il
compendio del suo operato artistico dalla sua prima giovinezza a oggi. Il suo
percorso artistico è fatto di approfondimento e ricerca artistico-spirituale: la
tecnica in continua evoluzione e i risvolti intimistici danno ai suoi lavori un
grande valore aggiunto e un’adesione alla poetica del pensiero che lo porta a
un atteggiamento mentale, risultato di una particolare intelligenza visiva
scaturita dall’esperienza estetica e dall’originalità espressiva. Lo spazio e la
luce sono due elementi che l’artista esprime con particolare sensibilità: il primo
non necessariamente in rapporto con la tradizionale funzione prospettica,
mentre la seconda risiede nella dimensione del rapporto tra la figurazione,
come elemento dipinto, e la sua proiezione al riferimento concettuale..." (Lidia
Silanos)
Michell Campanale (Ruvo di Puglia, Bari - classe 1970), milanese di adozione e
in Francia negli anni della primissima infanzia, attualmente anche art director e
curatore a Milano, socio artista del Museo della Permanente di Milano, autore e
conduttore di programmi televisivi di arte e cultura, sembra artisticamente, a
tutt’oggi abbandonare dunque gradatamente il figurativo, per spostarsi
lentamente verso cio’ che si potrebbe definire “cromatico-semantico”, in una
ricerca a ritroso delle origini "sacre ed artistiche" del linguaggio (una
complessa indagine sui remoti arcaici sacri pittogrammi e/o incisioni - circa 11
ne ipotizza e ne rappresentera’ il Maestro, raffiguranti in origine le Funzioni o
Forze Cosmiche - che divennero in seguito le prime forme di comunicazione e
scrittura), seguendo inconsciamente le tracce del grande maestro catalano
Joan Miro’: "...il disegno e la scrittura si rivelano inseparabilmente vincolati.. –
J.Miro’-", o con le parole dello stesso M.Campanale "...quando scriviamo e'
come se disegnassimo..", cosi’ come peraltro ci giunge dall’accezione greco-
antica del termine “graphè = disegno”.
Buddhista dal 1998, e tra i pochi cultori in Italia del singolare percorso di “arte
ed esoterismo”, (nell’accezione puramente greco antica - da esotherikos =
ermetico, riservato a pochi – riferito alle scuole misteriche filosofiche
Aristoteliche) M.Campanale estende tale ricerca ai suoni primari elementari, i
cosiddetti “phonemi”(dal greco “phonè = suono), abbinati a ciascuna delle 22
simbologie arcaiche, (spesso denominati Arcani, o “Archetipi” - usando
sommariamente il termine coniato dallo psichiatra svizzero C.G.Jung -primi
elementari prodotti della creativita’umana). Phonemi, che gli antichi adpti alla
spiritualita’ combinarono armonicamente formando i cosiddetti “MANTRA”(detti
infatti "suoni archetipali), notando, nella recitazione degli stessi, effetti benefici
sul corpo, sullo spirito e sulla propria relazione col mondo esterno (karma): a
voler rilevare l'originaria funzione "sacra" della scrittura (come testimoniano
antichi reperti in siti archeologici Indo-cinesi, databili tra l’6500 e il 4500 a.C.,
o come testimonia la stessa scrittura “sanscrita” degli antichi testi sacri Indo-
Arii (i Sacri Veda) o i primi Geroglifici presso gli Egizi. Successivamente poi
fuorviata da tale sacra funzione, la scrittura fu utilizzata, specie tra le
popolazioni mesopotamiche, a scopi commerciali e identificativi: da questo
momento in poi l’eredita’ sacra della scrittura viene rimossa e sepolta negli
abissi della memoria genetica, da utilizzi profani e materialistici .
Tale ricerca artistico-storico-filosofica del Maestro, e’ stata oggetto di
discussione in prestigiosi meetings internazionali di discipline orientali, o di
conventions/lezioni presso diverse Accademie italiane, tenute dallo stesso M.
Campanale (vds biografia). Un’antologia dunque di sculture, incisioni e pitture
che rimandano “… alla “fonte primaria” dell’Essenza Umana, e della
comunicazione, umana e di tutti gli elementi del Cosmo, ove tutti
individualmente, nella loro molteplicita’ e diversita’, appartengono invero,
strettamente interconnessi tra loro, a un unico grande Organismo…”
(M.Campanale), esaltando il colore e il segno come primaria forma di
comunicazione umana, principii creativi dunque del logos e del
“pensiero/concetto/ forma”, in quanto primo arcaico “riflesso/proiezione” del
complesso mondo emotivo umano (colore) connesso (segno) con il Grande Bio-
Ritmo.
Una mostra dunque complessa e completa, che si prefigge di “... risvegliare la
coscienza umana alla propria Natura Sacra: una consapevolezza e una
autostima, da secoli (e oggi piu’ che mai), dimenticate, rimosse, violentate e
oscurate ..." M.Campanale
18
giugno 2015
Michell Campanale – Archetipi
Dal 18 al 22 giugno 2015
arte contemporanea
Location
PALAZZO CUSANI
Milano, Via Brera, 15, (Milano)
Milano, Via Brera, 15, (Milano)
Vernissage
18 Giugno 2015, ore 18
Autore