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Mimmo Germanà
La mostra presenta quaranta opere di grande dimensione realizzate dall’artista siciliano tra gli anni Ottanta e il 1992
Comunicato stampa
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Sino al 20 luglio 2008, presso il Museo Archeologico di Agrigento, èpossibile visitare una interessante mostra retrospettiva di Mimmo Germanà Organizzata dal Centro Studi Erato in collaborazione con la Galleria L'Acquario di Giulianova, la mostra presenta quaranta opere di grande dimensione realizzate dal grande artista siciliano tra gli anni ottanta e il 1992, anno della sua prematura scomparsa.
Il nome di Mimmo Germanà(nato a Catania nel 1944 e scomparso a Busto Arsizio nel 1992) emerge all'inizio degli anni Ottanta con la Transavanguardia, termine col quale il critico Achille Bonito Oliva designa un gruppo di artisti italiani che rilanciano una pittura di figurazione "calda", visionaria, dai colori fauve, che recupera spunti e citazioni senza progetto anche dall'arte del passato, dopo i "freddi" anni Settanta dell'arte concettuale. A questo recupero della pittura, con Cucchi, Chia, Clemente, Paladino, De Maria, l'artista siciliano (autodidatta di formazione) partecipa con una personale carica di immaginazione di stampo popolaresco, "ingenuo", con forti cadenze simboliche."Una fantasia abbagliante, colorata, rapida, di gialli, rossi, blu" scrive Francesco Gallo, siciliano anche lui, commemorando l'amico morto per Aids a soli 48 anni. "Una sorta di espressionismo mediterraneo, che coniugava il primitivismo delle forme con la carica dionisiaca dei colori intensi e delle materie forti per comporre scene di sentore mitico". Questa energia fantastica (qualcuno lo ha definito "lo Chagall italiano") gli valse - giànel 1980 - la partecipazione alla Biennale di Venezia. Nel 1987 viene assegnato il Premio Gallarate per la sua "personalitàcomplessa, anticonformista e tenace, i cui temi fondamentali sono figure di donne dai caratteristici volti ovali ed incantevoli paesaggi mediterranei, propri del suo vocabolario iconografico". Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
Il nome di Mimmo Germanà(nato a Catania nel 1944 e scomparso a Busto Arsizio nel 1992) emerge all'inizio degli anni Ottanta con la Transavanguardia, termine col quale il critico Achille Bonito Oliva designa un gruppo di artisti italiani che rilanciano una pittura di figurazione "calda", visionaria, dai colori fauve, che recupera spunti e citazioni senza progetto anche dall'arte del passato, dopo i "freddi" anni Settanta dell'arte concettuale. A questo recupero della pittura, con Cucchi, Chia, Clemente, Paladino, De Maria, l'artista siciliano (autodidatta di formazione) partecipa con una personale carica di immaginazione di stampo popolaresco, "ingenuo", con forti cadenze simboliche."Una fantasia abbagliante, colorata, rapida, di gialli, rossi, blu" scrive Francesco Gallo, siciliano anche lui, commemorando l'amico morto per Aids a soli 48 anni. "Una sorta di espressionismo mediterraneo, che coniugava il primitivismo delle forme con la carica dionisiaca dei colori intensi e delle materie forti per comporre scene di sentore mitico". Questa energia fantastica (qualcuno lo ha definito "lo Chagall italiano") gli valse - giànel 1980 - la partecipazione alla Biennale di Venezia. Nel 1987 viene assegnato il Premio Gallarate per la sua "personalitàcomplessa, anticonformista e tenace, i cui temi fondamentali sono figure di donne dai caratteristici volti ovali ed incantevoli paesaggi mediterranei, propri del suo vocabolario iconografico". Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
29
giugno 2008
Mimmo Germanà
Dal 29 giugno al 20 luglio 2008
arte contemporanea
Location
MARAG – MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE PIETRO GRIFFO
Agrigento, Via Passeggiata Archeologica, (Agrigento)
Agrigento, Via Passeggiata Archeologica, (Agrigento)
Autore
Curatore