Piccoli tasselli di un mosaico ricco, dove i pensieri e le emozioni dei singoli artisti testimoniano la ricchezza figurale ed emotiva insita nell’arte e nei mezzi dell’arte. Nelle sale del Castello ferrarese, in una avvincente scenografia, piccole opere, incisioni, fotografie, segni e disegni, sculture, digital-art. aperte al grande pubblico di appassionati collezionisti o occasionali “innamorati” di opere d’arte, per dare vita alla rassegna di arti visive MINIMALIA dedicata ad opere di formato ridotto, ma portatrici comunque del “segno” riconoscibile dell’autore, per evidenziare le nuove tendenze e per valutare quanto di “emergente” può esserci in questo momento nel panorama artistico.

Organizzata dall’Associazione Culturale Ferrara Pro Art e dalla Galleria Dell’Uva, la rassegna ricca di componimenti artistici, poesie vibranti di sentimento e pensieri intimi diventati materia: queste le espressioni artistiche di Minimalia, in una raccolta di opere che, pur in una visione contenuta delle dimensioni, dettano riconoscenza, fedeltà, libertà, memoria e storia.

Giuseppe Gigli presenta una sola grande opera ma attenta al microdettaglio realistico, dinamiche e fascinose sculture di Sylvia Loew e da Gianni Chiminazzo in un grande inno spaziale, e le Veneri raku di Mara Guerrini. Sorprendenti gli oggetti tra arte e (s)design di Maria Luisa Imperiali e l’estetica della digital art nei lavori del giovane artista torinese Giuseppe Ghignone e le sorprendenti foto del mondo sommerso di Gabriele Donati ed un taccuino fotografico di “ritagli fotografici” di Annalisa Vaianella, Francesca Pani con sorprendenti metamorfosi presenta dipinti dedicati al mondo femminile, Paola Marchi coglie il senso delle suggestioni di paesaggi marini , l’artista georgiano Nodar Khokhobashvili ritrae in tutta la loro poesia la semplicità di oggetti quotidiani, Gianmario Saba, Antonella Allegramente e Francesco Milicia invece indagano pittoricamente i meandri inconsci fra sogno e realtà evocati anche, con fare metafisico, nelle opere di Massimiliano Benassai. Enrico Sansone evoca forme e ricordi dai tratti informali, mentre Ester G.Sol propone gioiose immagini fra scrittura ed approccio informale, nelle opere di Giuliano Giuliani troviamo atmosfere indefinite,lontane da vincoli del tempo. Nelle sculture di Vittoria Marziari si coglie l'intuizione infinita del mondo per fermare il simbolo. I bronzi di Liliana Bordoni sono caratterizzati da una plasticità compositiva che traduce pienamente i recessi più reconditi dell’animo umano. L’elemento naturale è usato Carla Galli Morandi come supporto ad una visione lirica e personale.