Racconti per immagini: gli ultimi lavori di Mirco Denicolò abbandonano la ceramica per prediligere il disegno e il video. Si tratta di immagini che sembrano tratte da vecchi manuali di catalogazione scientifica che messe insieme, quasi per libera associazione, finiscono per tessere un racconto. Il debito al surrealismo è evidente: Marx Ernst e l'ironia dei fumetti di Terry Gilliam dei Monty Python, a cui vengono collegate citazioni tratte volutamente a piè pari da Popey. Il risultato è un misto di surreale e Pop dove le immagini diventano significanti di un nuovo linguaggio immaginifico.
Polipi fritti in salsa d’assenzio è il titolo della mostra-evento creato da Mirco Denicolò che sarà allestita dal 20 al 22 maggio nella Club House della Confraternita del Castrato a Faenza (piazza S. Francesco, 22) nell'ambito degli eventi off del Festival Arte Contemporanea.
In mostra 12 grafiche: disegni a china su carta di piccole dimensioni (35 x 35 cm) che mettono in scena dei piccoli sketch su cui si muovono pupazzi, santi ed animali e un immagine che utilizza l'estetica del rebus. Ricorrenti alcuni simboli: il palcoscenico, la scala, i pesci, e un ritratto dell'artista diciottenne in divisa militare.
“In questo momento della mia carriera artistica sono interesato alla narrazione sia tramite le immagini che tramite la realizzazione di video. Mi riesce naturale. - spiega Mirco Denicolò - Ed è una cosa che so fare. Attraverso la forma del racconto è infatti più facile aprire delle porte”.
Venerdì 20, alle 22 le immagini di Denicolò continueranno il loro potere evocativo in una performance a cura di Tiziana Asirelli che dirigerà una piccola azione volta ad unire immagini, racconto e musica di Michele Ingoli. In questo caso sarà il vuoto “come spazio brulicante di possibilità” ad essere il fulcro del suo lavoro artistico. Un racconto sulla densità del vuoto, della ricchezza di immagini e pensieri che riempiono il tempo dell’attesa.