Oggetti nelle fotografie di Miro Zagnoli. E luoghi. La selezione
delle immagini, realizzate dal ’90 ad oggi e presentate
al Museo Archeologico, luogo deputato alla custodia e
alla celebrazione del reperto che significa storia e segno,
presentano la ricerca di un autore che ha saputo coniugare,
con sintesi originali e innovative sul piano tecnico e concettuale,
le espressioni della fotografia contemporanea con
il mondo della pubblicità e del design. Il rapporto con il
mondo della comunicazione, degli oggetti e delle riviste,
attraverso la mediazione fotografica, ha favorito la sua
riflessione sui significati e il senso delle immagini. Sono
collaborazioni importanti con aziende e gruppi editoriali
internazionali come Kartell, Artemide, Vitra, Cassina,
Driade, Luceplan, Rosenthal, Editoriale Domus, Condè Nast,
Abitare Segesta. Ma anche con designers come Denis
Santachiara, Enzo Mari, Philippe Stark, Verner Panton,
Ettore Sottsass, Bruno Munari, e artisti come Claudio
Parmiggiani e Mimmo Rotella. Legata da una sottile trama
concettuale che privilegia la narrazione mescolando i linguaggi,
l’immagine di Miro Zagnoli si caratterizza per il
rifiuto della registrazione meccanica dei dati sensibili per
presentare gli oggetti come visione, e non come riconoscimento.
Essi appartengono ad una storia che non è semplicemente
l’idea di un’ambientazione ma quella più complessa
e misteriosa dell’effettiva vita delle cose. Per questo
appaiono, e sono protagonisti discreti ma irrinunciabili di
una narrazione.