Concetti quali: “polimaterico”, “ready-made”, “sinestesia”, “plurilinguismo”, “plurisenso”, “commistione e contaminazione dei linguaggi”, incluso quanto viene dalle nuove tecnologie, continuano a fornire spunti di valida riflessione analitico-critica e progettuale per l’artista e per chi propone idee sul piano espositivo ed editoriale.
Da tali sempre attuali presupposti scaturisce l’idea di individuare un punto significativo cruciale dell’arte degli scorsi decenni con il quale relazionarsi per verificarne “il segno e l’incidenza” sulla ricerca artistica odierna. L’area di Fluxus è parsa particolarmente stimolante al fine di proporre un percorso dell’arte che si apre allo spazio e al tempo, per un eclettico scambio tra generazioni ed estrazioni diverse all’insegna di un’analisi della realtà e dei suoi media.
La mostra che ne deriva, “Mixed-Media”, vede protagonista un campione significativo di 19 artisti internazionali, esemplificativo di operatività orientate ad ampio raggio linguistico e tecnico. Si tratta di:
Joseph Beuys, Julien Blaine, Pier Paolo Calzolari, Giuseppe Chiari, Carlo De Meo, Antonio Freiles, Antonella Gandini, Anna Guillot, Brunella Longo, Tadeusz Kantor, Milan Knizak, Alison Knowles, Eugenio Miccini, Charlotte Moorman, Bruno Muzzolini, Yoko Ono, Nam June Paik, Ampelio Zappalorto, Gilberto Zorio.
La cura critica della rassegna che avrà luogo a Piazza Armerina –En, presso il “Centro Arte Contemporanea Bannata” di nuova costituzione, è di Massimo Di Stefano.

Il catalogo affidato alle edizioni Adriano Parise contiene, oltre al saggio del curatore e alle riproduzioni delle opere, i contributi critici relativi agli artisti di: Peter Assmann, Laura Barreca, Andrea Bellini, Mario Bertoni, Bruno Corà, Vira Fabra, Vittorio Fagone, Salvatore Enrico Failla, Gianfranco Mantegna, Eugenio Miccini.