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Monica Lugas – Lunàdiga
Nell’esposizione allestita alla Ex-Blocchiera le due sale vengono usate per contrapporre le tematiche sviluppate dall’artista negli ultimi anni, un viaggio dal paradiso all’inferno, dalla beatitudine all’inquietudine, legato da un continuum cromatico dominato dal bianco in cui si privilegiano gli assemblaggi di materiali sintetici e di recupero (silicone, reti elettrosaldate) oltre alla ceramica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Negli spazi dell’Ex-Blocchiera, sabato 22 agosto 2009 alle ore 21.00, si inaugura la mostra “Lunàdiga” dell’artista cagliaritana Monica Lugas. L’evento, promosso dall’Assessorato alla Cultura e dall’Associazione Ogliastra Arte, è curato dal direttore del Museo, Edoardo Manzoni.
“Monica Lugas si è formata come scultrice fra Firenze e Carrara, Ingolstadt e Salisburgo; eppure nel suo immaginario formale la Sardegna con la sua cultura arcaica è stata e resta tuttora centrale.”
Nell’esposizione allestita alla Ex-Blocchiera le due sale vengono usate per contrapporre le tematiche sviluppate dall’artista negli ultimi anni, un viaggio dal paradiso all’inferno, dalla beatitudine all’inquietudine, legato da un continuum cromatico dominato dal bianco in cui si privilegiano gli assemblaggi di materiali sintetici e di recupero (silicone, reti elettrosaldate) oltre alla ceramica.
Come scrive Annamaria Janin la mostra si sviluppa come un percorso: ”da un lato il paradiso della soddisfazione dei sensi e della pienezza vitale scaturente dal nutrimento materno, nel candore di seni e mammelle in ceramica. Per giungere gradualmente, attraverso la sequenza dei seni ingabbiati (simboleggianti la costrizione che comunque accompagna la condizione della donna) all’inferno dei diritti negati, dell’andare raminghi su barche-prigioni ondeggiando senza più identità, sospesi tra privazioni, sofferenze corporali e lo spettro della morte come meta finale.
L’allestimento delle due sale è raccordato e accomunato dal titolo “Lunàdiga”(nella lingua della tradizione pastorale isolana, la femmina sterile) che le apparenta in un’unica allusione metaforica: quella di una società inaridita che ha perso ogni barlume di sensibilità e di umana solidarietà.”
“Monica Lugas si è formata come scultrice fra Firenze e Carrara, Ingolstadt e Salisburgo; eppure nel suo immaginario formale la Sardegna con la sua cultura arcaica è stata e resta tuttora centrale.”
Nell’esposizione allestita alla Ex-Blocchiera le due sale vengono usate per contrapporre le tematiche sviluppate dall’artista negli ultimi anni, un viaggio dal paradiso all’inferno, dalla beatitudine all’inquietudine, legato da un continuum cromatico dominato dal bianco in cui si privilegiano gli assemblaggi di materiali sintetici e di recupero (silicone, reti elettrosaldate) oltre alla ceramica.
Come scrive Annamaria Janin la mostra si sviluppa come un percorso: ”da un lato il paradiso della soddisfazione dei sensi e della pienezza vitale scaturente dal nutrimento materno, nel candore di seni e mammelle in ceramica. Per giungere gradualmente, attraverso la sequenza dei seni ingabbiati (simboleggianti la costrizione che comunque accompagna la condizione della donna) all’inferno dei diritti negati, dell’andare raminghi su barche-prigioni ondeggiando senza più identità, sospesi tra privazioni, sofferenze corporali e lo spettro della morte come meta finale.
L’allestimento delle due sale è raccordato e accomunato dal titolo “Lunàdiga”(nella lingua della tradizione pastorale isolana, la femmina sterile) che le apparenta in un’unica allusione metaforica: quella di una società inaridita che ha perso ogni barlume di sensibilità e di umana solidarietà.”
22
agosto 2009
Monica Lugas – Lunàdiga
Dal 22 agosto al 18 settembre 2009
arte contemporanea
Location
EX BLOCCHIERA
Tortolì, Via Eleonora D'arborea, (Ogliastra)
Tortolì, Via Eleonora D'arborea, (Ogliastra)
Orario di apertura
ore 21 – 23 escluso lunedì
Vernissage
22 Agosto 2009, ore 21
Autore
Curatore