“Finestre sui giardini della memoria” apre quest’anno la XXIV edizione delle Orestiadi di Gibellina. La manifestazione, quasi una festa, si svolgerà nel cortile e negli spazi interni delle Case Di Lorenzo, splendida architettura di Francesco Venezia. Da pochi mesi il palazzo è stato affidato dall’amministrazione comunale di Gibellina alla Fondazione Orestiadi. Si è quindi pensato, nel recupero degli spazi interni e al possibile uso, che questo luogo possa diventare lo spazio sulla memoria di Gibellina. Le attività espositive che qui si svolgeranno, saranno quindi legate alla storia della città antica e recente.



La prima mostra in programma (che si inaugura domani, 15 luglio, alle 21), si intitola “Mulino del Vento” e prende spunto dal nome di una delle colline sulle quali si adagiava la Gibellina vecchia prima del disastroso sisma del 1968. Sarà composta da oggetti, immagini, video e modelli legati alla storia della cittadina, dai reperti elimi di monte Finestrelle ai modelli delle sculture realizzate in città dopo il terremoto. Il percorso espositivo, misurato per lo spazio stretto e lungo delle Case Di Lorenzo, tenterà di ricucire diacronicamente la storia della città.

Dai reperti archeologici dei primi insediamenti nei monti di Gibellina, agli oggetti recuperati tra le macerie della città, testimoni di una cultura agricola e pastorale. Per passare ai terribili giorni del sisma, che vengono presentati attraverso video d’epoca. Il breve percorso si conclude con le immagini della città ricostruita e i modelli di due grandi opere: una che segna l’attuale storia, ovvero la “Porta del Belice” di Pietro Consagra; la seconda, il Cretto di Burri considerato tra le più importanti opere di Land Art, è un’opera emblematica del rapporto tra la storia della vecchia Gibellina e la ricostruzione.

In collaborazione con il Teatro Biondo Stabile di Palermo il programma della serata prevede alcune letture di Giulio Brogi tratte dal libro di Salvatore Costanza “I giorni di Gibellina”.