MURI DI PAROLE
opere di Delio Gennai e Lorena Sireno
poesie di Luciano Utrini
istallazione audio di Luciana Manca


Che cosa distingue i muri di un carcere da quelli di un museo? e i muri di una casa aperta agli ospiti, da un'altra chiusa attorno a un duro settarismo ?
Così, anche le parole e i segni che le compongono - le "costruiscono"- hanno un numero limitato, rispetto ai modi imprevedibili in cui possono essere di volta in volta usate.
Inoltre, si possono usare parole "in serie", o altrimenti parole "fatte in proprio", di cui si sentano peso e dimensioni, perché quelle saranno le nostre parole; molto più nostre della nostra casa o dei nostri figli.
Perché alla fine, sono parole quello che rimarrà di noi; in qualche caso, immagini della memoria; in altri, il frutto del proprio lavoro. Ma le parole, come quelle di una lettera o di un motto che attraversa generazioni, più di ogni altra cosa sembrano capaci di restituire luce e sostanza dell'esistenza di un essere umano. (L. Utrini)