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Nada Nistri – Acque e nevi dell’Anima
Sono circa venti dipinti, spesso di grande o grandissima dimensione e sono il più delle volte realizzati per l’occasione.
Comunicato stampa
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Sono circa venti dipinti, spesso di grande o grandissima dimensione e sono il più delle volte realizzati per l’occasione. I temi sono quelli di sempre, legati ai paesaggi che lei dipinge da una vita, anche se la mostra si concentra su “acque e nevi”, dal titolo di una poesia scritta appositamente da Silvio Raffo. Le acque sono quelle notturne di qualche mare con scogli, quasi dei monocromi carichi di vibrazioni; le nevi invece sono quelle di straordinarie montagne, bianche, gialle o dorate, che si stagliano verso l’alto, in un gioco compositivo tanto articolato quanto essenziale. Di tanto in tanto, fra queste tele recentissime, qualche dipinto di più vecchia data compare a testimonianza di una continuità che non è immobilità, ma semmai fedeltà.
Nada Nistri si conferma così come uno dei personaggi più singolari nell’ambito della ricerca artistica pratese e toscana in generale: una pittura “distante” da tutto la sua, come è stato rilevato altre volte: “… troppo ingenua per assomigliare ai finti ingenui odierni, troppo figurativa per essere astratta e troppo astratta per essere invece figurativa; troppo costruita per essere informale, troppo narrativa per essere qualsiasi altra cosa. ”
Lontana da ogni “maniera” la pittura allora è per lei “… gesto quotidiano, pratica un po’ sciamanica, dove i gesti del dipingere ( sempre per terra, sempre su tele di grande formato ) inducono ritualmente il coinvolgimento totale, l’autotrasformazione quasi del pittore nell’opera. E’ il suo farsi pittura, diventare una cosa sola con essa e vivere quasi per mezzo di questa….”.
Se per il suo lavoro, che procede appartato da più di quaranta anni, si è parlato più volte di Pollock e della cosiddetta Scuola di New York, per una stessa idea di pittura in diretto rapporto con l’ esperienza esistenziale, si può solo aggiungere come, con il passare del tempo, questo si precisi, giorno dopo giorno, sul versante dell’essenzialità e della rarefazione. Di contro, un “far grande” sempre più accentuato, nelle dimensioni delle tele come nei modi della pittura, testimonia della consapevolezza, puntuale, del livello raggiunto.
Nata a Prato nel 1927, Nada Nistri, nell’arco della sua lunghissima carriera, ha allestito una serie di personali di grande rilievo e partecipato a numerosissime rassegne. Dalla presenza costante alla galleria “ La Soffitta” di Colonnata
( 1972, 1974, 1976,1985, 1999 ) alla grande antologica di Palazzo Novellucci a Prato nel 1988; dalla mostra alla Citibank di Milano nel 1994, a Firenze, nella sede della Banca Popolare milanese, nel 1995. E poi ancora dalla mostra a Palazzo Datini a Prato nel 1996 alla sede romana della Banca Popolare milanese, nel 1997. Del 2000 è la grande mostra al Palazzo Ghibellino di Empoli e del 2002 quella invece alla galleria “Assioma” di Prato nell’ambito di una ricognizione sugli artisti pratesi del ‘900.
Tra le collettive più recenti andranno invece ricordate, dopo quella di Parigi, alla Chiesa di St.Leu a Bagnolet, nel 1985, quelle a Palazzo Strozzi di Firenze, “Un gesto una immagine”, nel 1992; alla Marconi School di New York e alla Frank V. De Bellis Collection di San Francisco tra ’96 e ’97. Ancora si può ricordare, nello stesso ’97, “arte Fiera” di Bologna, la Citifin di Torino, lo Studio D’Ars di Milano e la galleria Nove colonne di Trento nel ’98. Infine, la mostra al Cassero di Prato, “Sessanta artisti storici pratesi “ nel 2001 e la cartella realizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Il Laboratorio” di Prato e presentata al Museo Pecci nello stesso 2001.
Per una prima indicazione bibliografica, insieme alle tante presentazioni e recensioni, si veda: D. Carlesi, L’altra metà, Comune di Massarosa, 1994; T. Paloscia, Accadde in Toscana, vol. 3, Firenze, Polistampa, 1999 e F. Riccomini, Sessanta artisti storici del ‘900 a Prato, Prato, Studio Bibliografico Pratese, 2001
Nada Nistri si conferma così come uno dei personaggi più singolari nell’ambito della ricerca artistica pratese e toscana in generale: una pittura “distante” da tutto la sua, come è stato rilevato altre volte: “… troppo ingenua per assomigliare ai finti ingenui odierni, troppo figurativa per essere astratta e troppo astratta per essere invece figurativa; troppo costruita per essere informale, troppo narrativa per essere qualsiasi altra cosa. ”
Lontana da ogni “maniera” la pittura allora è per lei “… gesto quotidiano, pratica un po’ sciamanica, dove i gesti del dipingere ( sempre per terra, sempre su tele di grande formato ) inducono ritualmente il coinvolgimento totale, l’autotrasformazione quasi del pittore nell’opera. E’ il suo farsi pittura, diventare una cosa sola con essa e vivere quasi per mezzo di questa….”.
Se per il suo lavoro, che procede appartato da più di quaranta anni, si è parlato più volte di Pollock e della cosiddetta Scuola di New York, per una stessa idea di pittura in diretto rapporto con l’ esperienza esistenziale, si può solo aggiungere come, con il passare del tempo, questo si precisi, giorno dopo giorno, sul versante dell’essenzialità e della rarefazione. Di contro, un “far grande” sempre più accentuato, nelle dimensioni delle tele come nei modi della pittura, testimonia della consapevolezza, puntuale, del livello raggiunto.
Nata a Prato nel 1927, Nada Nistri, nell’arco della sua lunghissima carriera, ha allestito una serie di personali di grande rilievo e partecipato a numerosissime rassegne. Dalla presenza costante alla galleria “ La Soffitta” di Colonnata
( 1972, 1974, 1976,1985, 1999 ) alla grande antologica di Palazzo Novellucci a Prato nel 1988; dalla mostra alla Citibank di Milano nel 1994, a Firenze, nella sede della Banca Popolare milanese, nel 1995. E poi ancora dalla mostra a Palazzo Datini a Prato nel 1996 alla sede romana della Banca Popolare milanese, nel 1997. Del 2000 è la grande mostra al Palazzo Ghibellino di Empoli e del 2002 quella invece alla galleria “Assioma” di Prato nell’ambito di una ricognizione sugli artisti pratesi del ‘900.
Tra le collettive più recenti andranno invece ricordate, dopo quella di Parigi, alla Chiesa di St.Leu a Bagnolet, nel 1985, quelle a Palazzo Strozzi di Firenze, “Un gesto una immagine”, nel 1992; alla Marconi School di New York e alla Frank V. De Bellis Collection di San Francisco tra ’96 e ’97. Ancora si può ricordare, nello stesso ’97, “arte Fiera” di Bologna, la Citifin di Torino, lo Studio D’Ars di Milano e la galleria Nove colonne di Trento nel ’98. Infine, la mostra al Cassero di Prato, “Sessanta artisti storici pratesi “ nel 2001 e la cartella realizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Il Laboratorio” di Prato e presentata al Museo Pecci nello stesso 2001.
Per una prima indicazione bibliografica, insieme alle tante presentazioni e recensioni, si veda: D. Carlesi, L’altra metà, Comune di Massarosa, 1994; T. Paloscia, Accadde in Toscana, vol. 3, Firenze, Polistampa, 1999 e F. Riccomini, Sessanta artisti storici del ‘900 a Prato, Prato, Studio Bibliografico Pratese, 2001
15
gennaio 2005
Nada Nistri – Acque e nevi dell’Anima
Dal 15 gennaio al 05 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
ANTICHE STANZE DI SANTA CATERINA
Prato, Via Dolce De' Mazzamuti, 1, (Prato)
Prato, Via Dolce De' Mazzamuti, 1, (Prato)
Orario di apertura
10-13 e 15-18. Martedì e festivi chiuso
Vernissage
15 Gennaio 2005, ore 18
Autore
Curatore