Sperimentazioni, alterazioni e modellazioni. Ma anche suggestioni, evocazioni o giochi di luce… tutte definizioni che potrebbero adattarsi , di volta in volta, ai suggestivi oggetti luminosi che racchiudono la ricerca artistica di Nanda Vigo.
La signora del “design che illumina”, annoverata qualche anno fa dal "The New York Times Style Magazine" tra le cinque divas del design milanese, ha conquistato in mezzo secolo di attività, la sua fama nel panorama artistico grazie ad uno sviluppo coerente della personale ricerca sullo spazio, indagato mediante l'uso della luce artificiale. La sua intenzione è stata quella di superare lo spazio fisico per giungere ad una concezione di spazio “estetico”, contemplato attraverso i sensi, la percezione individuale, per indagare e riflettere sull’illusione di spazi creati dall’alternanza di chiaroscuri, luci e ombre, che interferendo con l’osservatore hanno la capacità di mutare continuamente, a seconda del rapporto che si instaura con l’oggetto.
Una ricerca che si nutre essenzialmente di luce, elemento astratto ma che, attraverso la progettualità dell’artista si traduce in vero e proprio materiale esecutivo. Ad interagire con la luce soprattutto vetro e neon, preferito quest’ultimo, per la tipologia diffusa e impalpabile di emanazione luminosa. Esemplari in tal senso le lampade “Cronotopi”, realizzate nel 1970 per Arredoluce, o gli “ambienti cronotopici”, in cui vetri satinati a specchio e neon creano il superamento della terza dimensione inducendo nel fruitore una diversa percezione spaziotemporale, oltre la bidimensionalità del quadro e la tridimensionalità della scultura, conducendolo all’interno di una dimensione “spirituale”.
Oggetti fatti di luce e che, attraverso quella, assumono significati e significazioni. E siccome per Nanda Vigo la luce è “struttura portante della filosofia del progetto” quegli stessi “oggetti” possono essere intesi tanto nella loro piccola dimensione quanto nella grande.
Alla base del lavoro della Vigo sta un rapporto interdisciplinare tra Arte, Design, Architettura e Ambiente riuscendo a conciliare con fermezza e costanza quell’integrazione delle arti da farne il suo slogan, la sua filosofia creativa. Ecco che la sua curiosità, il suo eclettismo e il suo approccio riescono a declinare un’applicazione della luce costante e rigorosa, all’interno di una multiforme progettazione che si rivela tanto nei volumi architettonici, quanto in un oggetto di design, in un’installazione, in una performance o in un happening.

Federica Facchini

“Nanda Vigo, artista milanese, ha sempre operato in modo trasversale tra arte, design e architettura. Ha iniziato la sua attività collaborando con artisti e designer come Gio Ponti, Lucio Fontana e Piero Manzoni , e negli anni ha segnato un percorso singolarmente personale nel panorama del progetto. Nei suoi oggetti luminosi e nei suoi ambienti “cronotopici” si sviluppa con rara coerenza la sua ricerca di integrazione fra le arti.”
Vanni Pasca

“È il tempo della danza cosmica di Lord Shiva (distruzione/ricostruzione/rinascita).
Tempo in cui il consumismo ad oltranza ha usurato la meravigliosa avventura della vita.
E, ovviamente l’arte in tutte le sue espressioni, è obliata a meno che non rientri nel sistema del consumismo come la moda, la musica rock e affini.
In questo momento particolarmente occluso alla ricerca “armonica”, trovo notevole che pochi personaggi cerchino di tenere aperti i gates di informazione della poetica artistica.
Tra i rari Enrico e Viola Tonucci hanno coraggiosamente aperto uno spazio espositivo per raccontare gli attraversamenti tra arte e design.
Ho quindi aderito con entusiasmo al loro invito di rappresentare il mio lavoro, un po’ per collaborazionismo, ma anche per avere la possibilità di dialogare su linguaggi e valori dispersi nel tempo.”
Nanda Vigo

Pensiamo sia una grande opportunità ospitare in galleria il lavoro di Nanda Vigo che- come afferma Dominique Stella- è un personaggio unico nella storia dell’arte contemporanea.
Nanda Vigo è una donna straordinaria: vivacissima e curiosa delle cose del mondo è sempre ricca di intuizioni fantasiose ed originali che si esprimono con godimento e successo grazie al suo genio creativo e alla sua consolidata esperienza nel campo dell’ architettura come nel campo dell’arte e del design.
Viola Tonucci galleria via passeri 83