Home sweet home è un’indagine sulla vita quotidiana, sull’intimità all’interno di grandi complessi urbani, storie umane che si consumano ogni giorno in piccoli appartamenti che convivono uno accanto all’altro come tante piccole scatole.
Come guardare dal buco della serratura, l’artista ci rende visibile ciò che normalmente è celato tra le quattro mura domestiche: situazioni ordinarie dove rispecchiarsi, semplici fatti che appartengono a ognuno di noi sono qui rappresentati in miniatura e inseriti all’interno di piccole scatole di sardine, come metafora del ristretto spazio privato tipico di queste situazioni urbane.
I contenitori di latta installati assieme nei sette metriquadri della piccola project room di via della Chiesa, creano una sorta di minuscoli condominii innaturali ma che raffigurano realisticamente le nostre abitudini come in microscopici teatri.