Si apre giovedì 18 dicembre alla Galleria La Pigna – Ucai di Roma la mostra “Natività Maternità - una mostra nelle mostra”. Pierangelini S. Recchioni e le sue allieve Daniela Bracci, Eva Cecchinelli, Graziella Morandi e Valeria Pretazzoli presentano i loro lavori dedicati alla maternità: l’aspetto terreno della sacra Natività. Per Pierangelini S. Recchioni l’idea della mostra nasce da un impegno che prese in occasione della precedente personale svoltasi sempre alla galleria La Pigna “Sulla via della Luce … e degli angeli” facendosi promotrice del messaggio: dare la vita sempre, comunque e nonostante. In realtà si scopre che da sempre Pierangelini S. Recchioni si è dedicata a questa tematica, tra i lavori esposti infatti c’è la sua prima maternità risalente al 1958, una figura dall’aria e dall’atteggiamento popolare che allatta il suo bambino.

Interessante per il visitatore poter vedere il medesimo soggetto declinato in diverse tecniche, uno per tutti La madre con il figlio e gli angeli sviluppato nel corso di più anni in acquarello, bassorilievo e bronzo a tutto tondo. L’atteggiamento gioioso e sereno, quasi etereo della mostra è d’un tratto drammaticamente spezzato dall’opera Il figlio morto, una scultura in terracotta dalle notevoli dimensioni, in cui la madre disperatamente abbraccia e solleva il figlio nella speranza di portegli dare la vita una seconda volta.

In “Natività Maternità” uno spazio importante è dedicato al progetto Afrique, l’ospedale delle Piccole suore della carità che aiuta le mamme di Anyama a mettere al mondo i propri bambini. Iniziativa che Pierangelini S. Recchioni ha abbracciato nel 2005, quando conobbe il ginecologo che dirige l’ospedale, il dottor Pietro Iovenitti. A proposito di bambini, Daniela Bracci, Eva Cecchinelli, Graziella Morandi, Valeria Pretazzoli e Pierangelini S.Recchioni hanno disegnato e dipinto la prima nata dell’ospedale in Costa d’Avorio: una testa riccioluta che prende il latte tra le braccia della mamma (lavori messi in vendita per sostenere le mamme e i bambini di Anyama).

Da segnalare le icone lignee realizzate da Daniela Bracci ed Eva Cecchinelli, soggetti sacri avvolti dall’oro, uno stile e un soggetto che ricordano l’antica arte bizantina.