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Nello Petrucci – Trame
Spazio Thetis, quasi un museo open-air all’Arsenale di Venezia ha inaugurato TRAME la nuova opera site specific di Nello Petrucci che entrerà a far parte della collezione permanente, grazie alla donazione dell’Artista e di Contemply Art &Investment che da anni supporta i suoi progetti.
Comunicato stampa
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Spazio Thetis, hub dell'arte contemporanea, quasi un museo open-air all'Arsenale di Venezia ha inaugurato TRAME la nuova installazione site specific di Nello Petrucci che entrerà a far parte dell'imponente collezione permanente, che già ospita opere di Michelangelo Pistoletto, Jan Fabre, Beverly Pepper solo per citarne alcuni, grazie alla donazione dell'Artista e di Contemply Art &Investment che da anni supporta i suoi progetti.
Con la sua opera, l’Artista interpreta la città come una metamorfosi, dove la forma è intoccabile, ma il contenuto si perde nel fascino dei canali, crepe scolpite nell’acciaio corten, simbolo di forza eterna, storia e bellezza, punti fondamentali della ricerca artistica e personale dell’artista e che richiamano le caratteristiche e il fascino di una città che vive e resiste aldilà del tempo.
L’opera site-specific “Trame” nasce da un legame inestricabile con il luogo dove dimorerà negli anni. Si incastra tra i calli e i canali non solo fisicamente, creando un contatto sfumato con la natura, ma anche e soprattutto emotivamente.
E come la città che rappresenta, cambia prospettiva ad ogni sguardo, curvando verso nuove prospettive sempre differenti, così come da sempre l’arte riesce a fare. Si presenta come rivisitazione cartografica, e come mappatura della città di Venezia: 3 elementi che formano una sola scultura dove Petrucci riorganizza lo spazio prelevando particolari da e per ogni singolo punto da lui studiato e tracciato. In questo senso la cartografia diventa un modo di manifestare il mondo, visualizzandolo.
La cura formale e l'attenzione al dettaglio, frutto di una lunga preparazione, non distoglie lo sguardo dalla profondità delle esperienze vissute dall’artista che emergono naturalmente, risvegliando idee e sentimenti quasi ancestrali che legano l’uomo alla sua essenza: il mutamento, il movimento, lo scorrere senza fine della realtà, il perenne nascere e morire.
Da quelle fessure oltrepassa tutto, e tutto rimane immutato, ma la prospettiva è sempre in divenire, si trasformano i colori, le luci, le ombre, e anche gli abitanti, eppure i canali sembrano sempre gli stessi, ma ci basterà spostarci di qualche attimo e ognuno di noi, potrà vivere le “TRAME” in modo personale e unico.
E quasi come una stretta di mano, concetto fortemente calcato dall’artista in “TRAME ”, Venezia unisce le sue contraddizioni, i suoi opposti che convivono nelle cose e negli spazi, massima espressione dell’eterno scorrere del tempo di una città infinita.
L’opera di Petrucci si inserisce virtuosamente nel contesto dell’antico Arsenale, fucina della potenza della Serenissima e storico luogo di sperimentazione tecnologica e in particolare di Spazio Thetis hub dell’arte contemporanea, che rappresenta l’amplificatore di qualità che mette in relazione scienza, soluzioni pragmatiche e arte.
Petrucci è un artista eclettico la cui produzione, che spazia con libertà nell’ambito delle arti visive, riesce a sorprenderci.
Vive e lavora tra Pompei e New York ed è proprio in questi due “luoghi del cuore” che a partire dal 2017 ha creato alcune fra le sue opere di maggior significato: a Pompei ponendo in dialogo gli scavi del sito archeologico con il pianeta Marte e a New York dove si è affermato con una mostra all’Agora’ Gallery intitolata “Kairos” successivamente presentata anche all’Art Fire di Shanghai. Vanta anche un primato, è l’unico artista italiano presente alla 3 World Trade Center nel progetto del magnate Larry Silverstein, la sua opera “The essence of lightness”, megalografia ubicata al 45° piano, è stata definita dai giornali internazionali “Masterpiece in the sky”.
Si tratta di un nuovo importante passo nel cammino dello Spazio veneziano, che ha il proprio motore propulsivo nella sua responsabile culturale, l’architetta Antonietta Grandesso, e uno stimolo, una spinta creativa potente per l’affermato ma ancora giovane artista campano che con questa iniziativa rinnova la lunga collaborazione con la Contemply Art&Investment di Giovanni Boccia, cementando un rapporto professionale, di amicizia e passioni condivise estremamente costruttivo e capace di centrare significativi obiettivi.
Spazio Thetis, che dalla sua fondazione promuove l’arte contemporanea, ha accolto con grande piacere TRAME, che rappresenta un omaggio a Venezia, con il quale l’artista invita lo spettatore a considerare la realtà da nuovi punti di vista, in un rapporto con la Città d’acqua più curioso, attento e meno oleografico, divenendo quasi un simbolo della volontà di ripartire, confidando in una nuova rinascita.
Ed è proprio al centro del parco di Thetis in linea alla Quercia di Beuys, piantata nel 2007 da Lucrezia DeDomizio Durini e che richiama le 7.000 querce piantate a Kassel dal grande maestro Tedesco, dove sorgerà TRAME. La Quercia, così importante nella storia dell’arte contemporanea, sembra indicare una strada da seguire con naturalezza, impegno e creatività.
Con la sua opera, l’Artista interpreta la città come una metamorfosi, dove la forma è intoccabile, ma il contenuto si perde nel fascino dei canali, crepe scolpite nell’acciaio corten, simbolo di forza eterna, storia e bellezza, punti fondamentali della ricerca artistica e personale dell’artista e che richiamano le caratteristiche e il fascino di una città che vive e resiste aldilà del tempo.
L’opera site-specific “Trame” nasce da un legame inestricabile con il luogo dove dimorerà negli anni. Si incastra tra i calli e i canali non solo fisicamente, creando un contatto sfumato con la natura, ma anche e soprattutto emotivamente.
E come la città che rappresenta, cambia prospettiva ad ogni sguardo, curvando verso nuove prospettive sempre differenti, così come da sempre l’arte riesce a fare. Si presenta come rivisitazione cartografica, e come mappatura della città di Venezia: 3 elementi che formano una sola scultura dove Petrucci riorganizza lo spazio prelevando particolari da e per ogni singolo punto da lui studiato e tracciato. In questo senso la cartografia diventa un modo di manifestare il mondo, visualizzandolo.
La cura formale e l'attenzione al dettaglio, frutto di una lunga preparazione, non distoglie lo sguardo dalla profondità delle esperienze vissute dall’artista che emergono naturalmente, risvegliando idee e sentimenti quasi ancestrali che legano l’uomo alla sua essenza: il mutamento, il movimento, lo scorrere senza fine della realtà, il perenne nascere e morire.
Da quelle fessure oltrepassa tutto, e tutto rimane immutato, ma la prospettiva è sempre in divenire, si trasformano i colori, le luci, le ombre, e anche gli abitanti, eppure i canali sembrano sempre gli stessi, ma ci basterà spostarci di qualche attimo e ognuno di noi, potrà vivere le “TRAME” in modo personale e unico.
E quasi come una stretta di mano, concetto fortemente calcato dall’artista in “TRAME ”, Venezia unisce le sue contraddizioni, i suoi opposti che convivono nelle cose e negli spazi, massima espressione dell’eterno scorrere del tempo di una città infinita.
L’opera di Petrucci si inserisce virtuosamente nel contesto dell’antico Arsenale, fucina della potenza della Serenissima e storico luogo di sperimentazione tecnologica e in particolare di Spazio Thetis hub dell’arte contemporanea, che rappresenta l’amplificatore di qualità che mette in relazione scienza, soluzioni pragmatiche e arte.
Petrucci è un artista eclettico la cui produzione, che spazia con libertà nell’ambito delle arti visive, riesce a sorprenderci.
Vive e lavora tra Pompei e New York ed è proprio in questi due “luoghi del cuore” che a partire dal 2017 ha creato alcune fra le sue opere di maggior significato: a Pompei ponendo in dialogo gli scavi del sito archeologico con il pianeta Marte e a New York dove si è affermato con una mostra all’Agora’ Gallery intitolata “Kairos” successivamente presentata anche all’Art Fire di Shanghai. Vanta anche un primato, è l’unico artista italiano presente alla 3 World Trade Center nel progetto del magnate Larry Silverstein, la sua opera “The essence of lightness”, megalografia ubicata al 45° piano, è stata definita dai giornali internazionali “Masterpiece in the sky”.
Si tratta di un nuovo importante passo nel cammino dello Spazio veneziano, che ha il proprio motore propulsivo nella sua responsabile culturale, l’architetta Antonietta Grandesso, e uno stimolo, una spinta creativa potente per l’affermato ma ancora giovane artista campano che con questa iniziativa rinnova la lunga collaborazione con la Contemply Art&Investment di Giovanni Boccia, cementando un rapporto professionale, di amicizia e passioni condivise estremamente costruttivo e capace di centrare significativi obiettivi.
Spazio Thetis, che dalla sua fondazione promuove l’arte contemporanea, ha accolto con grande piacere TRAME, che rappresenta un omaggio a Venezia, con il quale l’artista invita lo spettatore a considerare la realtà da nuovi punti di vista, in un rapporto con la Città d’acqua più curioso, attento e meno oleografico, divenendo quasi un simbolo della volontà di ripartire, confidando in una nuova rinascita.
Ed è proprio al centro del parco di Thetis in linea alla Quercia di Beuys, piantata nel 2007 da Lucrezia DeDomizio Durini e che richiama le 7.000 querce piantate a Kassel dal grande maestro Tedesco, dove sorgerà TRAME. La Quercia, così importante nella storia dell’arte contemporanea, sembra indicare una strada da seguire con naturalezza, impegno e creatività.
26
giugno 2021
Nello Petrucci – Trame
Dal 26 giugno al 31 dicembre 2021
arte contemporanea
Location
ARSENALE NOVISSIMO – SPAZIO THETIS
Venezia, Castello, 2737f, (Venezia)
Venezia, Castello, 2737f, (Venezia)
Orario di apertura
da Lun a venerdi 10-18 su appuntamento
Vernissage
26 Giugno 2021, ore 18.30, su invito
Sito web
Ufficio stampa
FG Comunicazione - Venezia
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Trasporti
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