Anche quest’anno IED Roma partecipa a FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma in programma dal 4 aprile al 25 maggio. L’evento, promosso dal Comune di Roma e prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu ha come tema “Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano” che vuole rappresentare “come la fotografia sia lo strumento migliore per la descrizione della vita di tutti i giorni: un ragionamento che parte anche da un voler raccontare la normalità in contrasto con la straordinarietà”.


In linea con il tema scelto, IED propone una mostra ispirata al tema “I luoghi di aggregazione” con il contributo dei migliori progetti realizzati nel corso di un workshop di fotografia tenuto da tre ex-studenti IED, oggi fotoreporter di fama internazionale: Ignacio Maria Coccia, Fabio Cuttica e Davide Monteleone.

Alla supervisione finale ha partecipato Angelo Turetta, affermato fotografo di Contrasto e docente IED dal 1996.


Nove studenti del Corso di Fotografia IED di Roma, coordinato da Antonio Barrella, hanno raccontato il quotidiano attraverso quei luoghi che, spontaneamente o in maniera coercitiva, mettono insieme gruppi di persone. A volte ne diventano un territorio di appartenenza, altre, spazi che a prima vista aggregano e sono invece brevi intervalli: una piazza o un locale in cui ritrovarsi, l’autobus che si è costretti a prendere tutte le mattine alla stessa ora e dove capita di incrociare facce di sconosciuti che con il tempo diventano familiari.


Il progetto si sviluppa attraverso nove microstorie legate dal tema comune all’interno del quale ogni fotografo ha scelto e sviluppato un argomento specifico: i fedeli in Piazza S. Pietro, lo shopping a via del Corso, la discoteca, il pub, lo stadio, l’ippodromo, la piazza, i centri sociali.

Il risultato finale è il frutto di una molteplicità di letture e interpretazioni esclusive dello stesso comune denominatore.



La mostra è realizzata in collaborazione con FEFÉ, Magazine internazionale che ospita interventi di artisti e creativi delle arti visive. Ogni numero della rivista si ispira ad una celebre frase cinematografica a cui fanno riferimento i 25 autori e un bambino invitati a realizzare un’opera esclusiva.