Sabato 13 Novembre alle ore 18.30 l’Associazione Leonardi V-idea (Campetto 8A/4-5) è lieta di presentare la doppia personale Neuf 9 / Ars Munda che vede protagonisti l’artista svizzero Roberto de Luca e l’artista di origine francese Jean Claude Asquiè,



Questa mostra è pensata in occasione dell’esposizione Me Design Forme del Mediterraneo che si svolge nel periodo compreso tra il 5 di Novembre e il 12 Dicembre 2004 presso il Palazzo della Borsa di Genova, ed inserita all’interno delle iniziative legate a Genova Capitale Europea della Cultura. La mostra Me Design Forme del Mediterraneo intende indagare le diverse forme estetiche ed espressive, con grande attenzione rivolta al design, degli artisti che operano all’interno del bacino del Mediterraneo.



Leonardi V-Idea, uno dei D-POINT prescelti ad accompagnare l’esposizione a Palazzo della Borsa, per quest’occasione ha coinvolto due artisti di nazionalità diverse, uniti da un tema comune: la convivenza religiosa, tema oggi più che mai d’attualità.



De Luca, di origine italiana ma di cittadinanza svizzera, presenterà “Ars Munda” (2003). L’installazione, che vede ripetersi in maniera seriale lungo le pareti della galleria trecentosessantacinque santini – quanti sono i giorni del calendario gregoriano – realizzati in sapone e con diverse tonalità di colori, vuole ironicamente far riflettere sul diffuso e svilente merchandising religioso. Uno dei suoi topoi infatti, come scrive Viana Conti nella presentazione, è il sottrarre, fisicamente o metaforicamente, una figura di devozione al suo recinto si sacralità, per consegnarla al luogo della mondanità.

L’opera Ars Munda comprende inoltre un video che verrà proiettato nel corso dell’esposizione.



Jean Claude Asquiè, nato a Toulouse, vive e lavora nel territorio genovese. L’artista presenterà un’installazione di forte impatto emotivo: in un mondo continuamente travagliato da guerre, dove politica ed economia si confondono con motivi religiosi, Asquiè vuole suggerire e proporre un momento di riflessione. L’installazione, alla quale si accede attraverso un percorso di fitti drappeggi, come a celare e ad impreziosire l’opera, si compone di un trittico – eco della tradizione rappresentativa liturgica – sul quale verrà proiettato un video inerente la lunga guerra che ha attanagliato il Libano.