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Nicola De Maria – Dalla Biennale di Venezia 1990
La mostra che inaugura il nuovo spazio milanese della famiglia Cortesi – già presente a Londra e Lugano -riunisce le cinque monumentali tele realizzate da De Maria in occasione della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1990
Comunicato stampa
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Alla vigilia dell’apertura del 57ª Esposizione d’Arte Internazionale – La Biennale di Venezia, la Cortesi Gallery è lieta di annunciare l’apertura di un nuovo spazio a Milano con una mostra dedicata a Nicola De Maria. La mostra riunisce le cinque monumentali tele realizzate da De Maria in occasione della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1990, e vuole essere un omaggio a questa importante istituzione e agli artisti che negli anni vi hanno partecipato. Si tratta della terza galleria di Stefano Cortesi che, con i figli Andrea e Lorenzo, ha aperto la prima sede a Lugano nel 2013 e, a seguire, a Londra nel 2015.
Dalla prima mostra negli spazi ticinesi, Arte italiana ‘60-’90, la ricerca della Galleria ha sempre coinvolto esperti, curatori e istituzioni culturali italiane e internazionali. Merito della Cortesi, tra gli altri, quello di aver presentato per la prima volta su territorio britannico le prime mostre personali di Grazia Varisco, Gianfranco Pardi e del croato Ivan Picelj.
“Ho deciso di trasformare la mia passione per l’arte in un’attività” dichiara Stefano Cortesi alla vigilia del nuovo lancio milanese. “Credo di poter dire che siamo riusciti a lasciare un buon segno per la ricerca, la qualità delle esposizioni e delle partecipazioni alle fiere. Ci siamo concentrati sulla parte più storicizzata del dopo guerra, quella degli anni ’50 e ‘60, periodo di grande innovazione dell’arte. […] Dopo esserci concentrati su artisti che hanno portato avanti una ricerca devota al rigore dell’ottica, della cinetica e della geometria, abbiamo pensato ora di rivolgere l’attenzione alla pittura e al colore. Negli ultimi anni, abbiamo registrato un calo di attenzione verso gli artisti della Transavanguardia da parte del mercato e di molti alcuni dealer che li avevano seguiti e promossi negli anni Ottanta e Novanta. Noi crediamo molto nella qualità del loro lavoro e vogliamo dare il nostro contributo per dare adeguata visibilità agli artisti di questo movimento.”
Nicola De Maria è tra i protagonisti di quella Transavanguardia teorizzata a metà degli anni Settanta da Achille Bonito Oliva, che, ridimensionando l’ottimismo sperimentale delle avanguardie, si delineava come un’arte di transizione, un movimento di nomadismo culturale, un eclettismo stilistico, un recupero della pittura e degli stili, astratto e figurativo, condensati in una stessa opera in piena libertà.
Invitato ad esporre al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 1990, l’artista realizza un intervento immersivo: grandi campiture di colore sommergono di giallo, rosso, blu, arancio, viola, verde, le pareti della sua sala, sulle quali l’artista installa le cinque grandi tele in mostra alla Cortesi Gallery di Milano. Con i loro tre metri di altezza l’una, e lunghezze che superano anche i cinque, le Teste Orfiche (così le intitola l’artista, numerandole da I a V) richiamano allo stesso tempo imprecise forme geometriche, paesaggi naturali e immaginifici cieli stellati, ma anche le suggestioni visive di una partitura musicale. Con la loro ‘violenza’ cromatica, queste opere coinvolgono e avvolgono lo spettatore in uno spazio infinito di colore, vivendo di una particolare luce che sembrano sprigionare piuttosto che ricevere dall’esterno, effetto ottenuto dall’artista con l’utilizzo di pigmenti naturali in un ritorno alle tecniche primigenie della pittura.
Così come fu per la Biennale di Venezia, anche nella mostra milanese le cinque grandi tele saranno accompagnate da una serie di opere storiche di dimensioni minori che andranno a completare l’esperienza avvolgente di ‘costellazione’ voluta dall’artista.
Dalla prima mostra negli spazi ticinesi, Arte italiana ‘60-’90, la ricerca della Galleria ha sempre coinvolto esperti, curatori e istituzioni culturali italiane e internazionali. Merito della Cortesi, tra gli altri, quello di aver presentato per la prima volta su territorio britannico le prime mostre personali di Grazia Varisco, Gianfranco Pardi e del croato Ivan Picelj.
“Ho deciso di trasformare la mia passione per l’arte in un’attività” dichiara Stefano Cortesi alla vigilia del nuovo lancio milanese. “Credo di poter dire che siamo riusciti a lasciare un buon segno per la ricerca, la qualità delle esposizioni e delle partecipazioni alle fiere. Ci siamo concentrati sulla parte più storicizzata del dopo guerra, quella degli anni ’50 e ‘60, periodo di grande innovazione dell’arte. […] Dopo esserci concentrati su artisti che hanno portato avanti una ricerca devota al rigore dell’ottica, della cinetica e della geometria, abbiamo pensato ora di rivolgere l’attenzione alla pittura e al colore. Negli ultimi anni, abbiamo registrato un calo di attenzione verso gli artisti della Transavanguardia da parte del mercato e di molti alcuni dealer che li avevano seguiti e promossi negli anni Ottanta e Novanta. Noi crediamo molto nella qualità del loro lavoro e vogliamo dare il nostro contributo per dare adeguata visibilità agli artisti di questo movimento.”
Nicola De Maria è tra i protagonisti di quella Transavanguardia teorizzata a metà degli anni Settanta da Achille Bonito Oliva, che, ridimensionando l’ottimismo sperimentale delle avanguardie, si delineava come un’arte di transizione, un movimento di nomadismo culturale, un eclettismo stilistico, un recupero della pittura e degli stili, astratto e figurativo, condensati in una stessa opera in piena libertà.
Invitato ad esporre al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 1990, l’artista realizza un intervento immersivo: grandi campiture di colore sommergono di giallo, rosso, blu, arancio, viola, verde, le pareti della sua sala, sulle quali l’artista installa le cinque grandi tele in mostra alla Cortesi Gallery di Milano. Con i loro tre metri di altezza l’una, e lunghezze che superano anche i cinque, le Teste Orfiche (così le intitola l’artista, numerandole da I a V) richiamano allo stesso tempo imprecise forme geometriche, paesaggi naturali e immaginifici cieli stellati, ma anche le suggestioni visive di una partitura musicale. Con la loro ‘violenza’ cromatica, queste opere coinvolgono e avvolgono lo spettatore in uno spazio infinito di colore, vivendo di una particolare luce che sembrano sprigionare piuttosto che ricevere dall’esterno, effetto ottenuto dall’artista con l’utilizzo di pigmenti naturali in un ritorno alle tecniche primigenie della pittura.
Così come fu per la Biennale di Venezia, anche nella mostra milanese le cinque grandi tele saranno accompagnate da una serie di opere storiche di dimensioni minori che andranno a completare l’esperienza avvolgente di ‘costellazione’ voluta dall’artista.
03
maggio 2017
Nicola De Maria – Dalla Biennale di Venezia 1990
Dal 03 maggio al 21 luglio 2017
arte contemporanea
Location
CORTESI GALLERY
Milano, Corso Di Porta Nuova, 46/b, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Nuova, 46/b, (Milano)
Orario di apertura
Apertura straordinaria: sabato 6, domenica 7, lunedì 8 maggio, 11–18
Vernissage
3 Maggio 2017, ore 18
Autore