Leggendo un libro di Ioanna Karistiani prima di partire ho avuto il "desiderio " di trovarmi in mezzo a qualcosa di autentico.

L'ho trovato e l'ho fotografato.




“Percorse strade sterrate e sentieri,rettilinei,salite,discese,alla sua sinistra si scorgevano i villaggi, a destra invece tutto era blu, pieno di cielo e pieno di mare.




....a bordo della sua auto imboccò la salita verso il primo colle,uguale in tutto e per tutto ad altri cinque, dopo aver superato villette monofamiliari in uno stile tra il coloniale, il minoico e il cicladico, un paio di alberghi con piscine senz'acqua, piene soltanto di fango e foglie morte, arrivò da quello svitato del suo amico, che l'aveva invitata, vieni, che ti faccio assaggiare le olive di quest'anno.




...a sua disposizione non c'erano più di tre percorsi alternativi, che Stella aveva ribattezzato Strada Bianca, per via delle vecchie casette imbiancate a calce che la costeggiavano, via Albania per una folla di Barùn e di Flamur, e via delle Femmine, perennemente deserta,odorosa di merluzzo fritto e riecheggiante di talk-show a tutto volume.”




Il santo della solitudine. Ioanna Karistiani.




N. Spotti



Un’incursione non soltanto letteraria per un viaggio tutt’altro che mentale. Perché, in fondo, ogni uomo è un’isola.

Nicola Spotti all’Osteria del Fico.











Nicola Spotti da 15 anni coltiva la passione per la fotografia, passione che lo ha portato ad approfondire le tecniche per conoscere il mezzo, per gestirlo e dominarlo al fine di produrre la conoscenza del sé attraverso la visione; da qui l’assecondare il desiderio primordiale della stampa e contemplazione.

Da anni collabora con i circoli fotografici cremonesi, organizzando svariate esposizioni ed eventi. Da segnalarsi il secondo premo ricevuto a Premio Verona 2007.


Prosegue con una breve parentesi all’Osteria del Fico.