"Spiaggia Metàfisica"
È questa la stagione dell’uguaglianza e del diritto, in cui nuovi nomadi si mettono in marcia in un andare apparente che, solo, postula e giustifica il viaggio. Sono brandelli d’intima umanità che distrattamente colmano l’orizzonte del mare, florilegio di figure che si infrangono in una pubblica, impudica ma dolce discronia.
Distanze alla ricerca di nuove stanze, si muovono nella luce intensa e accecante del mare del Sud, inconsapevolmente tracciando con il proprio vagare, solchi probabilmente indelebili.
La loro meta, forse fisica, si trascende nell’apparire della soglia marina, che per un mutevole istante ne disegna nuovi confini, e si ritrova, viva e reale, nella concretezza durevole di un tormentone estivo che riecheggia da lontano:
«Per quest'anno non cambiare
stessa spiaggia stesso mare
per poterti rivedere
per tornare per restare insieme a te [...]»
REWIND...
