“Pietra dopo pietra. Tra immanenza e divino” è il titolo che Claudio Abate ha scelto per presentare la prossima rassegna d’arte che inaugurerà il prossimo 16 settembre, come di consueto, nell’ormai celebre spazio espositivo sottostante al suo studio fotografico.
L’artista è Nino Giammarco, nome annoverato già da tempo tra i maestri dell’arte contemporanea, che proporrà una selezione di opere (ventisette) realizzate con l’antica e suggestiva tecnica del mosaico. Marmo, pasta di vetro sono i materiali utilizzati in tasselli minuscoli che ricomposti riescono a raccontare una profonda esperienza spirituale attraverso la magia delle forme.
Le Metamorfosi di Ovidio, gli Angeli, gli dei pagani: i soggetti dei lavori di Giammarco prendono spunto dalla cultura classica reinterpretandone il messaggio alla luce dei cambiamenti introdotti dalla società moderna.
La mostra è un viaggio in una foresta di simboli dalla straordinaria forza evocativa e si snoda lungo un binario semantico dove le visioni dell’artista - come scrive Flavio Alivernini nel testo critico - segnano il confine tra un irrefrenabile slancio verso una condizione trascendente e una passione ardente per l’umana causa, tra la terra e il cielo.