7 Artisti, giovani, scendono in difesa del Val di Noto contro le trivellazioni.
Iniziano un percorso e come luogo scelgono la Loggia del Mercato di Noto, per il suo simbolismo, legato al popolo dell’ottocento e della prima metà del novecento, dove vi si trovavano i prodotti che la natura offriva.
Artisti provenienti dalla Bulgaria, dalla Polonia, dalla Serbia e dall’Italia, portano, in questo lembo di Sicilia, le loro esperienze attraverso una netta presa di posizione.
Verranno presentati lavori di Video-art, Fotografia, Scultura, il tutto inteso come Installazione, cioè lavori che dialogano con l’ambiente in cui vengono collocati e che si rapportano con i fruitori.
Il visitatore si imbatterà in un mondo parallelo: partendo da lavori legati alla scrittura ironica riguardo i pozzi petroliferi (Bellassai); rane in gesso, invaderanno una stanza su cui verrà proiettato un video di prati con rumori assordanti in sottofondo, suoni che ricordano la natura (Galizia); ci si troverà in una stanza dove le onde del mare scandiscono il tempo fino a trasformare il mare in olio (Panayotova); una teca per esperimenti in laboratorio corrosa dagli acidi creando un’atmosfera clinica (Cataudella); vasi in terracotta contenti acqua, che gocciola, per comunicarne l’estrema importanza e l’attenzione al territorio (Rubini); foto che riproducono fiori modificati (Stankiewicz), per finire un video legato alla guerra in Serbia (Pesic).
Purtroppo impera una visione distorta dell’arte. Viene da molti considerata uno svago domenicale che tutti possono fare acquistando dei colori, per esporre in spazi pubblici “ambiti”. Gli artisti che partecipano alla suddetta operazione credono nell’arte, ma soprattutto noi associazioni crediamo nelle persone, nelle imprese, che la valorizzano, e che vogliono fare di Noto un centro vitale.