Quest’anno Norma Mascellani raggiunge il traguardo del secolo.

Il colore dei cent’anni è il titolo della rassegna e di un libro che vogliono essere un omaggio a un’artista che tanto ha fatto in sede culturale e che tanto si è impegnata nel sociale.

Realizzato da Minerva Edizioni il libro è curato da Franco Basile con fotografie di Paolo Ferrari e di Arnaldo Pettazzoni. La mostra antologica, invece, si compone di una cinquantina d’opere che coprono l’intero periodo artistico della pittrice.

«Dice che la pittura è un vestito mai smesso – ricorda Franco Basile -, un modo di dichiararsi presente all’appello dell’arte e che nella stesura delle immagini si possono sciogliere trame di desideri inestricabili… Dice anche che il colore arricchisce la fantasia, che nel continuo esercizio i pensieri possono affrancarsi dall’usura del premeditato… Si guarda attorno quasi a dar spessore a un desiderio di vita e di poesia che, pur nell’abbandono ai guizzi del ricordo, resta uno dei tratti più forti e commuoventi del suo carattere».


“Nella sostanza di un colore si può scoprire il significato del proprio tempo”
Norma Mascellani

Cenni biografici

Nata a Bologna il 3 luglio 1909, Norma Mascellani ha cominciato ad esporre giovanissima. Unica donna in un mondo di uomini, ha avuto fra i compagni di studi all’Accademia di belle arti bolognese Luciano Minguzzi e Pompilio Mandelli e fra gli insegnanti Cleto Tomba, Guglielmo Pizzirani, Giovanni Romagnoli, Alfredo Protti e Giorgio Morandi. È stata più volte invitata alla Quadriennale romana e, nel 1940, ha partecipato alla Biennale di Venezia. Innumerevoli le mostre fra le quali molte organizzate a scopo benefico. Ricorda con affetto molti personaggi tra cui, in particolare, Padre Marella e Madre Teresa di Calcutta. Per insegnamento e ispirazione un posto di rilievo è occupato da Morandi. Affascinata dalle sue terre polverose, del Maestro di via Fondazza ha sempre ricordato le «infinite tonalità del bianchi».