Venerdì 21 febbraio a Santu Lussurgiu presso l’abitazione di Via Gio. Maria Angioi 50/52 verrà inaugurata la mostra collettiva “Nostos Numerouno” a cura di Transhumanza, collettivo artistico e curatoriale formato da Ambra Iride Sechi, Matteo Orani, Dario Sanna e Alessandra Sarritzu.
A poco più di un anno dall’esordio a Siniscola, Transhumanza propone una seconda tappa nel paese sito nella storica regione del Montiferru.
Questo nuovo appuntamento,“Nostos Numerouno”, prende il nome dai mitici viaggi di ritorno descritti nell’epica omerica e sarà articolato in una programmazione che prevede oltre alla mostra, un laboratorio sull’antica tecnica della cianotipia, uno spazio dedicato all’editoria indipendente e una performance conclusiva intitolata “Mommotti”.
Concepita per uno spazio domestico disabitato, la mostra ospiterà le opere di otto giovani artiste e artisti, che hanno lavorato in relazione alle peculiarità del territorio e della cultura di Santu Lussurgiu utilizzando diversi linguaggi, che spaziano tra la fotografia, il collage digitale, le installazioni multimediali e l’arte tessile.
Le artiste e gli artisti coinvolti sono Fusilla (Santu Lussurgiu, 1983), Rita Deidda (Cagliari, 1990), Emanuela Meloni (Cagliari, 1987), Erika Pellicci (Barga, 1992), Fabio Talloru (Serrenti, 1988), Dario Sanna (Siniscola, 1996), Davide Marconcini (Genova, 1987) e Felice Rosa (Roma, 1990).

Il pubblico è invitato a partecipare, entrare dentro la casa e prendere parte attivamente alla mostra, che rimarrà aperta dal 21 al 25 febbraio 2020, osservando i seguenti orari :
Venerdì 21 febbraio: 18:00-23:00
Sabato 22 febbraio: 10:00-21:00
Domenica 23 febbraio: 10:00-13:00/17:00-22:00
Lunedì 24 febbraio: 10:00-13:00/17:00-22:00
Martedì 25 febbraio: 10:00-13:00/17:00-23:00

Transhumanza nasce dall'esigenza di mettere in connessione le zone rurali della Sardegna e la ricerca artistica contemporanea, innescando un cortocircuito tra sperimentazione e tradizione, stimolando nuovi linguaggi e nuovi immaginari. Transhumanza è un luogo ideale dove attivare una rete di rapporti tra chi va, chi viene e chi resta, un pretesto per creare momenti di incontro e condivisione delle diverse pratiche artistiche.
Come i pastori, mossi dal ciclo delle stagioni che ne determina i bisogni, attraversano i territori alla ricerca di nuovi pascoli, Transhumanza riflette l'impulso naturale a spostarsi, migrare e creare contaminazioni tra diversi mondi. Il progetto si sviluppa in un percorso per tappe costellato di piccoli eventi, esposizioni e interventi site-specific in spazi inutilizzati e solitamente lontani dai luoghi dell'arte.